Informazioni pubbliche: Il mio nome Sondag, significa Domenica in Danese, ma tutti mi chiamano Sonny sin da piccolo, mia mamma ha scelto questo nome particolare per onorare mio nonno Sunday, uomo molto sfortunato, ma sempre pronto ad amare e a rialzarsi davanti ad ogni avversità della vita, bhe diciamo che in parte ha funzionato, amo amare, ma mi stanco facilmente e per questo a differenza di mio nonno, non mi sono mai sposato, forse lui lo ha fatto troppe volte e la cosa non fa per me.
Adoro i locali dove si balla, sono i migliori dove conoscere persone interessanti con una data di scadenza, quinti spesso vado a ballare e cosi ho conosciuto altri del gruppo Macharena con loro mi trovo bene, andiamo a ballare e a far festa ogni volta che possiamo, anche se non siamo tutti dei ballerini provetti, l'importante e divertirci, per questo sono il loro compagnone, non mi interessa che si balli bene, ma li sprono sempre a ballare fino a tardi!
Pensare di tornare a swinton mi mette un po' di agitazione, non ero particolarmente legato a mio nonno e mettere le mani nella vita di un uomo così sfortunato mi mette a disagio, non andai nemmeno al suo funerale, so che probabilmente non avrebbe apprezzato la persona che sono diventato, lui era sempre sorridente e sempre allegro nonostante tutto, io invece sono diventato una persona meno solare e più opportunista, non mi avrebbe voluto li, forse, credo
Mi sono sempre piaciuti i dolci. Fin da quando ero bambino. I miei genitori non volevano li mangiassi perché dicevano che poi mi si sarebbero cariati i denti. Ma per fortuna c'era il mio Avo Miele, che di nascosto da mamma e papà mi riempiva le tasche di tavolette di caramelle Wonka, gelatine e lecca lecca.
Poi, un giorno, sorpresi Miele a confabulare con il dentista: "Eh, amico mio, vedrai quanti soldi ti farai a sistemare i denti di mio nipote!". Ecco, avrei dovuto saperlo: mai fidarsi di un Pirelli, e soprattutto di Miele. Aveva la capacità di invischiare i suoi sfortunati uditori in un appiccicoso groviglio di dolci parole al termine del quale riusciva sempre a rifilare loro qualche fregatura.
Ad ogni modo spacciare dolci non era la sua prima occupazione. Aveva un negozio di barberia lungo Fleet Street. Tutti passavano da lì non soltanto per un taglio di capelli o per una rasatura, ma anche e soprattutto per le sue chiacchiere. Inframmezzate da racconti di "quando era in Italia", dove, stando a ciò che narrava, sembrava aver vissuto le avventure più assurde, tra cui aver militato al servizio del Re delle Due Sicilie e del Papa, proponeva affari e compra-vendite degli oggetti più strani a tutta Swinton. Passare un'ora nel suo negozio significava essere travolti da un fiume in piena di melassa e caramello fuso con cui riempiva le orecchie dei suoi clienti e con cui decantava la bontà degli affari che gli andava proponendo. Si entrava per un normale servizio di barberia e si usciva con in tasca un contratto per l'acquisto di una pescheria di code di sirena. Ma la cosa che a Miele più piaceva smerciare, e lo faceva con grande orgoglio, era una lozione per capelli: l’Elisir Sansone, poiché parrebbe essere stato proprio quello che fece ricrescere i capelli al mitico eroe biblico. Ne tesseva le lodi e ne narrava i prodigi a chiunque. A suo dire non solo permetteva di risolvere i problemi tricologici, ma garantiva forza e potenza, nonché fiducia in se stessi.
Sta di fatto che un bel giorno la sua lozione iniziò a funzionare davvero. Come questo fosse stato possibile, nessuno lo ha mai capito. La questione destò un certo scalpore anche tra le fila dei Pirelli. Big Mama prese le redini della questione e, convocando Miele, iniziò il suo lavaggio di capo (per fortuna era di buon umore quel giorno, altrimenti le sue grida si sarebbero sentite per tutta Swinton). "Miele, tesoro mio. Che cosa combini? Perché non porti avanti le nostre tradizioni? L’onestà non è una cosa che si confà a noi Pirelli, così infanghi il buon nome della famiglia! Avevo riposto tante speranze in te, addirittura da pensare che un giorno avresti potuto prendere il mio posto... che delusione..."
Dopo un tale discorso Miele gettò via tutte le boccette di Elisir Sansone e strappò il foglio su cui aveva trascritto la ricetta. Eppure... eppure c'è chi dice che un ultimo flacone della magica pozione sia ancora nascosto in qualche soffitta o baule polveroso delle case di Swinton. Chissà se è vero...
[Personaggio ispirato ad Adolfo Pirelli, dal film “Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street” del 2007]
Forza gente di Swinton! Accorrete numerosi! Venite, fate presto, sono arrivati i Pirelli!
Hai per puro caso perduto qualcosa? Hai bisogno di un piccolo aiuto? Vieni da noi e stai pur sicuro che saremo lì pronti ad aiutarti.
Noi Pirelli sappiamo esattamente cosa ti serve e quando. Devi soltanto fidarti di noi. E se pensi che questa spada smussata o quei pattini senza ruote non facciano al caso tuo, tu comprali lo stesso! Vedrai che presto ti serviranno assolutamente.
Guarda un po’ la nostra merce, ti piace questa stupenda tovaglia ricamata a mano? Come dici? È identica a quella che hai perso tre giorni fa dopo averla stesa al vento? Ma pensa te… allora comprala così non rimarrai più senza!
E questa cornice antichissima - se non sbaglio arriva da Babilonia - tutta decorata, ti può interessare? Cos’hai da borbottare, ora? Sembra proprio quella che tuo nonno dice di aver lasciato fuori ad asciugare, ma che è misteriosamente sparita? Pensa un po’ le coincidenze!
Secondo me vuoi acquistare proprio quel bel paio di scarpe rosso lucido con la punta in fieno. Beh, sono magiche, ti muovono i piedi e prendi a ballare come fanno i cosacchi. Porti il 38? Il 42 ti andrà benissimo: vestono strette. Ehi! Fidati del buon gusto di un Pirelli, tutti noi l’abbiamo ereditato da nostra Mamma.
Noi siamo fatti per porgere al prossimo il nostro aiuto. E ci tengo a sottolineare che sono AIUTI sinceri e disinteressati. Pertanto vanno pagati. Altrimenti ci rimaniamo male e poi ci tocca rimettere le cose a posto, ma a modo nostro.
Come quando abbiamo venduto quello sciroppo per la tosse ad un povero rauco. La sua voce infine tornò, ma ancora oggi non saprei dire se fu grazie alla medicina o alle nostre sonore sberle perché si rifiutava di consegnarci il dovuto compenso.
Oppure tipo quando abbiamo comprato quel manufatto dai Gomes. Oh, quello sì che è stato un vero affare, nonostante qualcuno cerchi ancora oggi di insinuare che sia stata una truffa!
Di certo non mi aspettavo che l’intera famiglia, separandosi da quel cimelio, perdesse il suo immancabile e snervante ottimismo! Addirittura per un mese intero… Ma ormai il patto era stato stretto, e tutta Swinton dovrebbe ringraziarci se grazie al nostro bel colpo per un po’ abbiamo evitato i soliti discorsetti dei Gomes colmi di stucchevole euforia.
Di certo non è l’unico tesoro che Mamma Pirelli sia riuscita ad arraffare con il suo fiuto per le occasioni. Potrei citare quella bussola incantata che punta sempre verso sud ovest, ma mi annoierei perché è già spesso al centro di storie fantasiose nella casa della mia famiglia.
Tuttavia una cosa posso dirla. Sono stati i Van Dort a cedercela in cambio di uno stupido favore.
C’è chi dice che quello strumento diriga verso un ricchissimo bottino sotterrato da qualche re o qualche pirata, o verso la caverna di una terribile belva mangia uomini, o verso il luogo in cui ogni Pirelli sogna di passare il resto della propria vita: la tanto agognata “Corte dei Miracoli.”
Nessuno sa dove sia, ma ognuno di noi spera di trovarla ben lontana dall’aria che i Bloom respirano. Le loro continue maldicenze sul nostro conto iniziano a innervosire Mamma Pirelli. E chi la conosce bene sa che questo non è un buon segno.
Menomale che esiste gente divertente come gli Everglot, sempre pronta ad imparare nuovi giochi di carte, per poi dimenticare le regole dopo una manciata di minuti. Prima o poi riusciremo a farli vincere, ma è bene che innazitutto imparino a terminarla, una partita. È da almeno tre generazioni che ci proviamo, e ormai per noi è divenuta una questione d’onore!
Bene, questi siamo noi, i Pirelli… e non penso che sull’argomento occorra aggiungere altro!
Che cos’è l’acume? Non esiste una definizione univoca, tuttavia in questa contrada si trovano tutti coloro che con l’intelligenza hanno a che fare. Ci sono quelli vivaci nel capire la soluzione di un indovinello e quelli abbastanza svegli da escogitarne di nuovi. C’è anche chi di intelletto ne ha poco e per questo si affida alla fortuna, e chi ancora usa il fine pensiero per intessere un inganno.
Sì, qui ci sono i furbi, ma anche i pigri che astutamente risolvono i propri affari confidando sull’altruismo di chi farà le cose per loro.
I colori che sfoggiano con fierezza nei giorni di festa sono il verde e il nero. Sono due tinte che insieme funzionano bene, e quindi possiamo dire senza remore che hanno fatto una bella scelta intelligente.