Tutti a Swinton ricordano quel giorno. Le luci di scena, l'emozione palpabile dietro le quinte. Era lì, nel ruolo principale, e tutti avrebbero finalmente potuto riconoscere il suo talento. Tutti gli anni di fatiche, passati dando contro ad amici e parenti che mal sopportavano la sua vocazione artistica, sarebbero scomparsi e il successo avrebbe ripagato ogni lacrima. Eppure, al momento di pronunciare il monologo principale di quel dramma tanto noto, sentì la voce morire in gola e non spiccicò una parola: aveva dimenticato la parte. Tutta la platea iniziò a ridere, e quelle risate, quella sera, portarono via la speranza di una brillante carriera artistica. Da quel giorno si guadagnò il soprannome di "Ribalta", beffardo ricordo di non aver mai calcato le scene tanto amate. Riuscì comunque a ricavarsi qualche ruolo di rimpiazzo: amara consolazione, visto che la gran parte degli artisti raramente si ammalava la sera della prima. Sembrava che qualcuno avesse lanciato una maledizione: ricordava perfettamente ogni parola, ogni emozione custodita fra le righe dei copioni, ma al momento di pronunciarle, beh... si annebbiava tutto. Soltanto per loro riusciva a recitare: per i suoi adorati gatti. Davanti a baffi e code il coraggio mai veniva meno. Ve n'erano a dozzine che bazzicavano il suo cortile, e più di una sera qualcuno giura di averli visti riuniti tutti attorno a Ribalta, che declamava loro poemi e rime con foga e passione, talvolta prendendoli teneramente fra le braccia, talvolta fingendo di duellare aspramente con loro. Stava più in compagnia dei gatti che dei suoi concittadini, tanto che i suoi sguardi obliqui e il suo passo furtivo facevano pensare a un felino più che a un umano. Eppure, i suoi occhi conservavano quella malinconia che solo i veri artisti conoscono. E dietro alle palpebre, ogni notte, andava in scena la magia di quel sogno mai spento: un sipario che si apre, il silenzio, le luci che si accendono e finalmente il suo ingresso, come protagonista del suo sogno.
[Personaggio ispirato a Cat Woman, dal film “Batman” del 1989]
Hai presente la delusione che si prova quando la persona amata sceglie proprio te, ma per una solida amicizia? Oppure quando l’erba del vicino è sempre più verde?
Ecco, gli Everglot conoscono bene quel senso di amarezza, perché sono campioni - e su questo titolo per una volta possiamo essere tutti d’accordo - nell’arrivare sempre secondi.
E’ risaputo che persino al Palio degli Inganni nessun Everglot è mai salito sul carro dei vittoriosi: un infortunio, una squalifica o un qualsiasi imprevisto erano sempre dietro l’angolo.
Secondi padri fondatori di Swinton, secondo parto plurigemellare più noto della storia della città, secondo posto per la trisnonna al famigerato concorso “Bruttezze in campagna”.
E dall’altra parte, a sfidarli ogni volta, sempre e solo loro: i Davis. La rivalità fra Davis ed Everglot è antica come le pietre del pozzo, e vede ripetersi un copione incessante: nella pesca, nel tiro al piattello, nell’uncinetto… Davis primi, Everglot secondi. In realtà gli Everglot non sono secondi solo ai Davis, sia ben chiaro. Loro sono secondi, e basta. E odiano quelli che arrivano primi. Ma non odiano i secondi. E’ per questo che, fra di loro, gli Everglot non si odiano affatto: sono con grande probabilità la famiglia più unita di tutta Swinton, da sempre.
E’ forse questa la forza misteriosa che li spinge ad affrontare a testa alta il loro malaugurato e ineluttabile destino? Loro si impegnano a fondo in quello che fanno, perché forse basterebbe vincere solo una volta per spezzare la maledizione degli eterni secondi. “Maledizione”. Molti nella famiglia pensano che su di loro gravi proprio una fattura.
Proprio per questo è abbastanza noto che gli Everglot guardino con sospetto i Maitland, la casata alla quale molti anni prima hanno sottratto qualcosa di speciale. Ma questo è un segreto che solo di notte sono soliti raccontare.
La sola famiglia con cui gli Everglot non si sono mai scontrati è quella dei Pirelli. Non solo: i Pirelli si sono dimostrati dei veri e propri mentori, addestrandoli per generazioni intere ad affrontare quella che sarà la loro partita vincente… anche se questa partita (di cosa non si sa) a quanto pare non si è ancora disputata.
Anche i Collins hanno da sempre apprezzato il grande impegno degli Everglot, facendo sempre il tifo per loro, anche in quelle occasioni in cui la vittoria era oltre ogni aspettativa.
Alcune malelingue, riferendosi alla ferrea tenacia e allo spirito combattivo di questa famiglia, dicono che gli Everglot siano secondi - ancora una volta - soltanto al tasso del miele.
Che cos’è l’acume? Non esiste una definizione univoca, tuttavia in questa contrada si trovano tutti coloro che con l’intelligenza hanno a che fare. Ci sono quelli vivaci nel capire la soluzione di un indovinello e quelli abbastanza svegli da escogitarne di nuovi. C’è anche chi di intelletto ne ha poco e per questo si affida alla fortuna, e chi ancora usa il fine pensiero per intessere un inganno.
Sì, qui ci sono i furbi, ma anche i pigri che astutamente risolvono i propri affari confidando sull’altruismo di chi farà le cose per loro.
I colori che sfoggiano con fierezza nei giorni di festa sono il verde e il nero. Sono due tinte che insieme funzionano bene, e quindi possiamo dire senza remore che hanno fatto una bella scelta intelligente.