Il mio bisnonno era solito ripetere al mio Avo: "Questo, d’ora in avanti, sarà il tuo compito: devi essere il Faro della Famiglia. Toccherà a te fare in modo che le persone si radunino intorno a noi Pirelli. Devi brillare, in tutti i sensi!". Così aveva preso quegli ordini alla lettera, luccicando dalla testa ai piedi, in maniera che arrivasse prima la sua luce delle sue urla. Diciamo che il nomignolo di Luccicanza nel suo caso cadeva proprio a fagiolo!
Tutto ciò che mi rimane oggi di Luccicanza è il suo prezioso e famoso Megafono, strumento indispensabile per annunciare l'apertura della bancarella Pirelli e invitare le persone a tuffarsi negli acquisti. Leggenda vuole che quel megafono appartenesse in origine a Registro e che un bel giorno glielo regalò. Adesso non starò qua a raccontare questa storia che è trita e ritrita. Posso solo dire a riguardo che quel giorno Luccicanza era più lucente che mai, una luce che mai nessuno aveva visto prima.
Quello che voglio invece dire è come Luccicanza brillasse solo esteriormente, come fosse una facciata la sua, proprio come un cartellone colorato della pubblicità! Io so che quando calava la sera amava stare in disparte, e che preferiva di gran lunga arricchire il suo vestiario di una nuova pietruzza o di un nuovo gioiello, piuttosto che seguire i discorsi di persone che si avvicinavano solo per chiedere favori, favori che stentava a concedere senza ricevere nulla in cambio. "La diffidenza prima di tutto" sembrava essere il suo motto, ma puoi star certo che se ti offriva una birra era perché, in un modo o nell'altro, ti aveva preso in simpatia.
Mi sono sempre chiesto come mai preferisse la solitudine alla caciara dei Pirelli, tanto che ho una mia particolare congettura a riguardo: penso che nascondesse un segreto talmente grande da averne quasi vergogna, e ciò spiegherebbe il perché delle sue sere solitarie.
[Personaggio ispirato ad Amos Calloway, dal film “Big Fish - Le storie di una vita incredibile” del 2003]
Forza gente di Swinton! Accorrete numerosi! Venite, fate presto, sono arrivati i Pirelli!
Hai per puro caso perduto qualcosa? Hai bisogno di un piccolo aiuto? Vieni da noi e stai pur sicuro che saremo lì pronti ad aiutarti.
Noi Pirelli sappiamo esattamente cosa ti serve e quando. Devi soltanto fidarti di noi. E se pensi che questa spada smussata o quei pattini senza ruote non facciano al caso tuo, tu comprali lo stesso! Vedrai che presto ti serviranno assolutamente.
Guarda un po’ la nostra merce, ti piace questa stupenda tovaglia ricamata a mano? Come dici? È identica a quella che hai perso tre giorni fa dopo averla stesa al vento? Ma pensa te… allora comprala così non rimarrai più senza!
E questa cornice antichissima - se non sbaglio arriva da Babilonia - tutta decorata, ti può interessare? Cos’hai da borbottare, ora? Sembra proprio quella che tuo nonno dice di aver lasciato fuori ad asciugare, ma che è misteriosamente sparita? Pensa un po’ le coincidenze!
Secondo me vuoi acquistare proprio quel bel paio di scarpe rosso lucido con la punta in fieno. Beh, sono magiche, ti muovono i piedi e prendi a ballare come fanno i cosacchi. Porti il 38? Il 42 ti andrà benissimo: vestono strette. Ehi! Fidati del buon gusto di un Pirelli, tutti noi l’abbiamo ereditato da nostra Mamma.
Noi siamo fatti per porgere al prossimo il nostro aiuto. E ci tengo a sottolineare che sono AIUTI sinceri e disinteressati. Pertanto vanno pagati. Altrimenti ci rimaniamo male e poi ci tocca rimettere le cose a posto, ma a modo nostro.
Come quando abbiamo venduto quello sciroppo per la tosse ad un povero rauco. La sua voce infine tornò, ma ancora oggi non saprei dire se fu grazie alla medicina o alle nostre sonore sberle perché si rifiutava di consegnarci il dovuto compenso.
Oppure tipo quando abbiamo comprato quel manufatto dai Gomes. Oh, quello sì che è stato un vero affare, nonostante qualcuno cerchi ancora oggi di insinuare che sia stata una truffa!
Di certo non mi aspettavo che l’intera famiglia, separandosi da quel cimelio, perdesse il suo immancabile e snervante ottimismo! Addirittura per un mese intero… Ma ormai il patto era stato stretto, e tutta Swinton dovrebbe ringraziarci se grazie al nostro bel colpo per un po’ abbiamo evitato i soliti discorsetti dei Gomes colmi di stucchevole euforia.
Di certo non è l’unico tesoro che Mamma Pirelli sia riuscita ad arraffare con il suo fiuto per le occasioni. Potrei citare quella bussola incantata che punta sempre verso sud ovest, ma mi annoierei perché è già spesso al centro di storie fantasiose nella casa della mia famiglia.
Tuttavia una cosa posso dirla. Sono stati i Van Dort a cedercela in cambio di uno stupido favore.
C’è chi dice che quello strumento diriga verso un ricchissimo bottino sotterrato da qualche re o qualche pirata, o verso la caverna di una terribile belva mangia uomini, o verso il luogo in cui ogni Pirelli sogna di passare il resto della propria vita: la tanto agognata “Corte dei Miracoli.”
Nessuno sa dove sia, ma ognuno di noi spera di trovarla ben lontana dall’aria che i Bloom respirano. Le loro continue maldicenze sul nostro conto iniziano a innervosire Mamma Pirelli. E chi la conosce bene sa che questo non è un buon segno.
Menomale che esiste gente divertente come gli Everglot, sempre pronta ad imparare nuovi giochi di carte, per poi dimenticare le regole dopo una manciata di minuti. Prima o poi riusciremo a farli vincere, ma è bene che innazitutto imparino a terminarla, una partita. È da almeno tre generazioni che ci proviamo, e ormai per noi è divenuta una questione d’onore!
Bene, questi siamo noi, i Pirelli… e non penso che sull’argomento occorra aggiungere altro!
Ci sono poi quelle menti creative ed estrose che passano il tempo a riflettere su cosa inventare e come farlo. C’è chi declama una poesia, e chi disegna con il carbone. Che siano bravi e talentuosi per davvero, questa è tutt’altra storia.
Loro ci credono, e questo è quel che basta per appartenere a questo gruppo, capace di prendere i propri rischi. Che poi sappiano superarli senza danni, beh, anche questa è tutt’altra storia.
Giallo e arancione sono le sfumature che amano sfoggiare per distinguersi dagli altri durante il Palio annuale, perché sono i colori più appariscenti e quindi, per loro, i più importanti.