Informazioni pubbliche: Quando eravamo adolescenti tutti immaginavamo come sarebbe stata la vita da adulta di Annalou. Del resto la frivola, incostante, allegra cheerleader degli Eagle’s Balls, sempre con le unghie a posto e i vestiti alla moda, non ne faceva mistero…era chiaro avesse puntato a fare la mantenuta di qualche stella del basket o alla peggio di un chirurgo estetico. Sarebbe diventata la premurosa mamma di tre bambini e si sarebbe presa cura di loro traballando su decolté firmate tacco 12. Ma le strade che la vita ci porta a percorrere sono imprevedibili.
L’unica costante nella vita di Annalou è stata l’incostanza, in ogni ambito. E cominciò proprio quando mollò il gruppo delle cheerleader perché non le andava più di saltellare a bordo campo. Ha cambiato mille partner, mille lavori, mille hobby, mille interessi, ha girovagato per il mondo alla ricerca del posto perfetto per mettere radici. Ma tanto poi non si fermava mai oltre un anno o due. Giusto il tempo per acclimatarsi per poi mollare tutto e ricominciare. Il suo curriculum è lungo come un rotolo di carta igienica: segretaria, commessa, cake designer, addestratrice di delfini, pescivendola, sarta per cosplayer, bibliotecaria notturna, baby sitter, crafter su online store e mercatini di almeno quattro tipologie diverse di oggetti, decoratrice per eventi, carpentiere, maschera in teatro, scenografa nello stesso teatro, cantante di auguri a domicilio, cuoca del personale in un circo e clown all’occorrenza, face painter in un parco divertimenti, guardiana di pecore di un gregge (ma solo pochi mesi in Italia) e potrei continuare a lungo. Non c’è più traccia della perfettina stronzetta del liceo.
È stata definita da uno dei suoi datori di lavoro “persona multipotenziale”, ovvero quegli individui che imparano a fare tantissime cose o che si interessano a molti ambiti differenti ma che non si specializzano in nulla. Infatti spesso gli amici (quelli che ha di volta in volta nelle sue pellegrinazioni) le chiedono aiuto per le cose più disparate e assurde. E lei in qualche modo trova sempre una soluzione.
È riuscita miracolosamente a tenersi in contatto con gli amici d’infanzia di Swinton nonostante la sua vita nomade e ai nostri occhi della Annalou di un tempo resta solo l’allegria e l’imprevedibilità infagottati in una donna strana ed eccentrica.
Nonostante facciamo parte di due famiglie completamente diverse, a Swinton dicevano che i nostri Avi fossero gemelli. Pare siano nati nello stesso giorno e nella stessa ora da due madri diverse, e tuttavia si rivelarono completamente identici nell'aspetto. Da bambini si divertivano vestendosi uguali per mandare in confusione tutti.
Pensa quante stranezze aveva quel posto! A ripensarci adesso molte sembrano burle, eppure in tenera età ci credevo. Quando si andava a trovare il mio Avo nel suo paesino mi raccontava le storie sulla sua gemellanza, e la mia infantile logica dell'epoca le validava come vere perché erano colme di meraviglia. Anche i dettagli mi stupivano, come quella volta in cui mi parlò del nomignolo che ogni abitante di Swinton aveva:
"E' così che qui ci chiamiamo l'un l'altro. Ad esempio, Parimpampù è il soprannome del mio doppio. Pirimpimpò è il mio. Siamo simili anche in questo! Furono le nostre madri a scegliere questi nostri appellativi, prendendo ispirazione da un'antica filastrocca. Essa parlava di due fratelli, Ripù e Ripò, identici non solo nell'aspetto ma anche nell'animo: entrambi, quando crebbero, presero a divertirsi facendosi beffe degli altri con battute e scherzi a volte molto pesanti. Nel tempo si fecero molti nemici per via della loro strafottente condotta, e quelli decisero di vendicarsi. Con l'inganno li catturarono e li sculacciarono così tanto che nell'aria si potevano udire suoni sordi e potenti: Pam Pam! Pim Pim! Ed è così che impararono a vivere in mezzo agli altri con cortesia e gentilezza, e da quel giorno furono colmi di amici.
Quelle sonore sberle salvarono Ripù e Ripò dalle solitudini mortali.
Pam Pam! Pim Pim! E subito tornarono ad essere simpatici e vitali.
Ah, ricordo ancora l'ultima rima! Ma, tornando a noi, per capire bene devi anche sapere che secondo le cronache io e Parimpampù venimmo al mondo morti! Non respiravamo. Forse eravamo convinti di essere pesci! Ahahah! Ad ogni modo, le balie presero a schiaffeggiare forte le nostre chiappotte. Pam Pam! Pim Pim! Quei suoni così tipici, con grande stupore di tutti i presenti, fecero ridere le nostre madri stremate per la fatica del parto e per la preoccupazione. Subito dopo iniziammo a vagire.
Ed è così che, mischiando i nomi e i suoni della filastrocca, le mamme tirarono fuori Parimpampù e Pirimpimpò, perché fu subito chiaro che di scherzi e di sculacciate sarebbe stata colma la nostra vita. E così fu!"
Era così bello ascoltare il mio Avo e ammirare il suo viso rugoso e simpatico!
In età più adulta, quando ormai Swinton era solo un ricordo, venni a scoprire un'altra versione: pare che una sola madre partorì due gemelli perfettamente identici, tranne un solo dettaglio. Un bebè aveva una voglia sulla mano destra, mentre l'altro su quella sinistra. La macchia aveva una forma diabolica! La faccenda spaventò così tanto tutta Swinton che per gestire il fatto ci si appellò ai Collins e al loro oracolo fatto di vento. Fu una fredda folata a decretare la separazione dei i nostri Avi in due famiglie diverse. E così crebbero seguendo differenti educazioni e per tale motivo svilupparono due animi completamente opposti.
Bah! Onestamente anche questo racconto pare una burla, come ogni cosa che si dica su quel paesino.
A pensarci bene il mio Avo indossava soltanto un guanto. Quello destro! E non se l'è mai tolto.
Chissà…
[Personaggio ispirato a Pinco Panco e a Panco Pinco, dal film “Alice in Wonderland” del 2010
I due personaggi Parimpampù e Pirimpimpò sono gemelli e avranno meccaniche specifiche per il loro gioco]
Hai presente la delusione che si prova quando la persona amata sceglie proprio te, ma per una solida amicizia? Oppure quando l’erba del vicino è sempre più verde?
Ecco, gli Everglot conoscono bene quel senso di amarezza, perché sono campioni - e su questo titolo per una volta possiamo essere tutti d’accordo - nell’arrivare sempre secondi.
E’ risaputo che persino al Palio degli Inganni nessun Everglot è mai salito sul carro dei vittoriosi: un infortunio, una squalifica o un qualsiasi imprevisto erano sempre dietro l’angolo.
Secondi padri fondatori di Swinton, secondo parto plurigemellare più noto della storia della città, secondo posto per la trisnonna al famigerato concorso “Bruttezze in campagna”.
E dall’altra parte, a sfidarli ogni volta, sempre e solo loro: i Davis. La rivalità fra Davis ed Everglot è antica come le pietre del pozzo, e vede ripetersi un copione incessante: nella pesca, nel tiro al piattello, nell’uncinetto… Davis primi, Everglot secondi. In realtà gli Everglot non sono secondi solo ai Davis, sia ben chiaro. Loro sono secondi, e basta. E odiano quelli che arrivano primi. Ma non odiano i secondi. E’ per questo che, fra di loro, gli Everglot non si odiano affatto: sono con grande probabilità la famiglia più unita di tutta Swinton, da sempre.
E’ forse questa la forza misteriosa che li spinge ad affrontare a testa alta il loro malaugurato e ineluttabile destino? Loro si impegnano a fondo in quello che fanno, perché forse basterebbe vincere solo una volta per spezzare la maledizione degli eterni secondi. “Maledizione”. Molti nella famiglia pensano che su di loro gravi proprio una fattura.
Proprio per questo è abbastanza noto che gli Everglot guardino con sospetto i Maitland, la casata alla quale molti anni prima hanno sottratto qualcosa di speciale. Ma questo è un segreto che solo di notte sono soliti raccontare.
La sola famiglia con cui gli Everglot non si sono mai scontrati è quella dei Pirelli. Non solo: i Pirelli si sono dimostrati dei veri e propri mentori, addestrandoli per generazioni intere ad affrontare quella che sarà la loro partita vincente… anche se questa partita (di cosa non si sa) a quanto pare non si è ancora disputata.
Anche i Collins hanno da sempre apprezzato il grande impegno degli Everglot, facendo sempre il tifo per loro, anche in quelle occasioni in cui la vittoria era oltre ogni aspettativa.
Alcune malelingue, riferendosi alla ferrea tenacia e allo spirito combattivo di questa famiglia, dicono che gli Everglot siano secondi - ancora una volta - soltanto al tasso del miele.
Che cos’è l’acume? Non esiste una definizione univoca, tuttavia in questa contrada si trovano tutti coloro che con l’intelligenza hanno a che fare. Ci sono quelli vivaci nel capire la soluzione di un indovinello e quelli abbastanza svegli da escogitarne di nuovi. C’è anche chi di intelletto ne ha poco e per questo si affida alla fortuna, e chi ancora usa il fine pensiero per intessere un inganno.
Sì, qui ci sono i furbi, ma anche i pigri che astutamente risolvono i propri affari confidando sull’altruismo di chi farà le cose per loro.
I colori che sfoggiano con fierezza nei giorni di festa sono il verde e il nero. Sono due tinte che insieme funzionano bene, e quindi possiamo dire senza remore che hanno fatto una bella scelta intelligente.