Nonostante facciamo parte di due famiglie completamente diverse, a Swinton dicevano che i nostri Avi fossero gemelli. Pare siano nati nello stesso giorno e nella stessa ora da due madri diverse, e tuttavia si rivelarono completamente identici nell'aspetto. Da bambini si divertivano vestendosi uguali per mandare in confusione tutti.
Pensa quante stranezze aveva quel posto! A ripensarci adesso molte sembrano burle, eppure in tenera età ci credevo. Quando si andava a trovare il mio Avo nel suo paesino mi raccontava le storie sulla sua gemellanza, e la mia infantile logica dell'epoca le validava come vere perché erano colme di meraviglia. Anche i dettagli mi stupivano, come quella volta in cui mi parlò del nomignolo che ogni abitante di Swinton aveva:
"E' così che qui ci chiamiamo l'un l'altro. Ad esempio, Pirimpimpò è il soprannome del mio doppio. Parimpampù è il mio. Siamo simili anche in questo! Furono le nostre madri a scegliere questi nostri appellativi, prendendo ispirazione da un'antica filastrocca. Essa parlava di due fratelli, Ripù e Ripò, identici non solo nell'aspetto ma anche nell'animo: entrambi, quando crebbero, presero a divertirsi facendosi beffe degli altri con battute e scherzi a volte molto pesanti. Nel tempo si fecero molti nemici per via della loro strafottente condotta, e quelli decisero di vendicarsi. Con l'inganno li catturarono e li sculacciarono così tanto che nell'aria si potevano udire suoni sordi e potenti: Pam Pam! Pim Pim! Ed è così che impararono a vivere in mezzo agli altri con cortesia e gentilezza, e da quel giorno furono colmi di amici.
Quelle sonore sberle salvarono Ripù e Ripò dalle solitudini mortali.
Pam Pam! Pim Pim! E subito tornarono ad essere simpatici e vitali.
Ah, ricordo ancora l'ultima rima! Ma, tornando a noi, per capire bene devi anche sapere che secondo le cronache io e Pirimpimpò venimmo al mondo morti! Non respiravamo. Forse eravamo convinti di essere pesci! Ahahah! Ad ogni modo, le balie presero a schiaffeggiare forte le nostre chiappotte. Pam Pam! Pim Pim! Quei suoni così tipici, con grande stupore di tutti i presenti, fecero ridere le nostre madri stremate per la fatica del parto e per la preoccupazione. Subito dopo iniziammo a vagire.
Ed è così che, mischiando i nomi e i suoni della filastrocca, le mamme tirarono fuori Parimpampù e Pirimpimpò, perché fu subito chiaro che di scherzi e di sculacciate sarebbe stata colma la nostra vita. E così fu!"
Era così bello ascoltare il mio Avo e ammirare il suo viso rugoso e simpatico!
In età più adulta, quando ormai Swinton era solo un ricordo, venni a scoprire un'altra versione: pare che una sola madre partorì due gemelli perfettamente identici, tranne un solo dettaglio. Un bebè aveva una voglia sulla mano destra, mentre l'altro su quella sinistra. La macchia aveva una forma diabolica! La faccenda spaventò così tanto tutta Swinton che per gestire il fatto ci si appellò ai Collins e al loro oracolo fatto di vento. Fu una fredda folata a decretare la separazione dei i nostri Avi in due famiglie diverse. E così crebbero seguendo differenti educazioni e per tale motivo svilupparono due animi completamente opposti.
Bah! Onestamente anche questo racconto pare una burla, come ogni cosa che si dica su quel paesino.
A pensarci bene il mio Avo indossava soltanto un guanto. Quello sinistro! E non se l'è mai tolto.
Chissà…
[Personaggio ispirato a Pinco Panco e a Panco Pinco, dal film “Alice in Wonderland” del 2010
I due personaggi Parimpampù e Pirimpimpò sono gemelli e avranno meccaniche specifiche per il loro gioco]
Se camminando per le strade di Swinton incappate in una colorata girandola a vento, o in un ricamato fazzoletto appeso con un nastro ad un ramo, state pur certi che quelle cose appartengono ai Collins. Infatti non succede mai che questi prendano una decisione che sia una senza prima aver consultato il vento. Eh già, proprio così… il vento gelido che proviene dal nord, dissipando le nebbie, sarà foriero di buone notizie; invece i venti impetuosi dell’est non possono che essere premonitori di sventura. E i venti del sud? E quelli dell’ovest? Chiederete voi… Beh, non tutti i segreti di questa famiglia sono conosciuti, ed è giusto così: loro e solo loro sono in grado di cotanto infallibile intuito, fosse anche ammirando le fronde accarezzate dal vento o la danza di un ricciolo di fumo. E’ proprio come se avessero fatto un occulto patto con brezze e folate. Quasi tutta Swinton ride di loro e di questa loro bizzarra consuetudine: “Son come banderuole, quelli, incapaci di prendere una decisione senza aver consultato prima il gallo sul tetto del loro fienile”, questo si mormora.
O, per meglio dire, tutti mormorano tranne i Maitland. Sembra che solo per loro i Collins siano venuti meno all’antica promessa, suggerendo il luogo dove avrebbero raccolto cadaveri di farfalle ancora integri. Ed è proprio grazie ai Collins se quella famiglia ha smesso di uccidere le colorate creature, ingrassando così la propria collezione. E questo dovrebbe essere d’insegnamento per tutti, perché una cosa è certa: quando si tratta di comprendere i segni del vento i Collins non cadono mai in errore, fiduciosi che quello non sbagli mai.
Accadde però un fatto molto ambiguo. Tantissimi anni fa, quando il paese di Swinton contava solo pochissime anime, uno dei loro antenati - del quale per scaramanzia nessuno osa pronunciare il nome - invece che seguire il vento prese una decisione di testa propria. Fu così che cedette la terra sulla quale oggi è costruito il pozzo alla famiglia Van Dort. Questo si rivelò presto essere un errore fatale, che in seguito portò la famiglia verso il baratro della povertà.
L’ Innominabile fu esiliato, tacciato di presunzione ed orgoglio, e di lui non si seppe più nulla. Fatto sta che ciò incrinò i rapporti tra i Collins e i Van Dort. Ancora oggi questa famiglia che governa Swinton non è vista di buon occhio, e i Collins credono che guardarli in faccia sia cagione di sventura, come se i loro occhi avessero il potere di intaccare e corrompere la loro anima. Proprio per questo ogni volta che un Collins deve, per un motivo o per l’altro, interloquire con un Van Dort, è solito fissare la punta delle sue scarpe e stringere i pugni affinché la sua anima non venga catturata.
Ma che sia stata proprio la famiglia Davis ad aver dato loro questo potere? Qualcuno ne è convinto, altri pensano che siano solo “futili chiacchiere intorno al camino” per riempire le fredde serate invernali. Il vento sulla questione non si è ancora espresso.
Quelli che si sono espressi a riguardo, invece, sono gli Everglot, che di cose da dire sulla famiglia Davis ne hanno a bizzeffe: ne hanno sparlato così tanto che il loro fiato, proprio come fosse un vento amico, con il tempo è riuscito ad alimentare la fiamma di questo sospetto nel cuore dei Collins. Se seguiranno questo nuovo vento privo di punti cardinali non è dato sapere. Forse la solita riunione domenicale tra le due famiglie sarà decisiva perché l’incendio divampi.
Che cos’è l’acume? Non esiste una definizione univoca, tuttavia in questa contrada si trovano tutti coloro che con l’intelligenza hanno a che fare. Ci sono quelli vivaci nel capire la soluzione di un indovinello e quelli abbastanza svegli da escogitarne di nuovi. C’è anche chi di intelletto ne ha poco e per questo si affida alla fortuna, e chi ancora usa il fine pensiero per intessere un inganno.
Sì, qui ci sono i furbi, ma anche i pigri che astutamente risolvono i propri affari confidando sull’altruismo di chi farà le cose per loro.
I colori che sfoggiano con fierezza nei giorni di festa sono il verde e il nero. Sono due tinte che insieme funzionano bene, e quindi possiamo dire senza remore che hanno fatto una bella scelta intelligente.