E’ proprio nelle giornate di vento impetuoso che amo ricordare un tempo ormai lontano, quando ero solito passare le mie vacanze estive giocando tra le strade di Swinton. Dopo la sua morte non sono mai più tornato in quel posto, e mai come adesso sento la necessità di ricordare quel tempo che fu.
Ciarla, questo era il suo nomignolo. E non perché avesse una bella parlantina, tutt’altro, ma perché tutto il paese mormorava che ogni cosa che uscisse dalla sua bocca fosse una grossa bugia, tanto che ormai persino la sua famiglia aveva smesso di dar retta a ciò che diceva.
Aveva un laboratorio a Swinton: nessuno sapeva dove fosse esattamente, solo a me aveva concesso, una volta, il diritto di entrarci. Era pieno di cianfrusaglie, assemblate insieme in quelle che si potrebbero definire “sculture di arte moderna”. E aveva un sogno: far udire a tutti la voce del vento.
Si proprio così! Voleva che tutti potessero sentire ciò che sentivano i Collins.
Follia, pura follia.
Mi raccontò che, quando era più giovane, mostrava quelle sue invenzioni durante ogni Palio annuale, accompagnandole con altisonanti termini scientifici che altro non facevano che caricare di aspettative gli astanti. Ed ogni volta queste sue invenzioni risultavano essere fallimentari.
Il vento soffiava attraverso complicati marchingegni di tubi ed eliche uniti tra loro ma, a parte sibili e fischi, nessuna parola umana.
Adesso comprendete l’origine del suo sopranome!
Così smise di lavorare a quel suo progetto, o almeno smise di farlo in pubblico, chiudendosi sempre di più in un silenzio che molti trovarono strano, ma che la sua famiglia, vista l’onta pubblica che ogni anno era costretta a sopportare, definì come “miracoloso”.
Ma io so per certo che era ad un passo dal successo. Un giorno mi mostrò un disegno e mi raccontò una strana storia. Quello che avevo tra le mie piccole mani era sì una sua creazione, ma a differenza di tutte le altre, questa aveva sembianze umane. “Sì, nipotino mio, è proprio quello che vedi!” mi disse, e continuò: “Avevo la certezza di aver finalmente costruito la macchina perfetta, capisci? Era fornita di tutto, aveva persino una bocca, e finalmente quell’anno il vento avrebbe potuto gridare al mondo intero. Lo raccontai a tutti in Paese, e tutti in paese mi sembrarono entusiasti, curiosi di questa mia nuova invenzione… e invece...”. I suoi occhi si velarono di tristezza e si riempirono di lacrime. In una giornata di forte vento quella macchina perfetta sparì. Che avesse magicamente preso vita o, più semplicemente (con il senno di poi), fosse stata rubata, questo non è mai stato accertato. Vi lascio immaginare le conseguenze che Ciarla dovette sopportare. Tornai la sera stessa al laboratorio. Volevo rubare quel disegno, lo avrei mostrato a tutti, avrei riscattato il suo nome anche se a distanza di molti anni. Ma trovai solo cenere, l’intero laboratorio era stato distrutto dalle fiamme. Niente altro che cenere.
E adesso chi farà parlare il vento?
[Personaggio ispirato all'Inventore, dal film "Edward mani di forbice" del 1990]
Se camminando per le strade di Swinton incappate in una colorata girandola a vento, o in un ricamato fazzoletto appeso con un nastro ad un ramo, state pur certi che quelle cose appartengono ai Collins. Infatti non succede mai che questi prendano una decisione che sia una senza prima aver consultato il vento. Eh già, proprio così… il vento gelido che proviene dal nord, dissipando le nebbie, sarà foriero di buone notizie; invece i venti impetuosi dell’est non possono che essere premonitori di sventura. E i venti del sud? E quelli dell’ovest? Chiederete voi… Beh, non tutti i segreti di questa famiglia sono conosciuti, ed è giusto così: loro e solo loro sono in grado di cotanto infallibile intuito, fosse anche ammirando le fronde accarezzate dal vento o la danza di un ricciolo di fumo. E’ proprio come se avessero fatto un occulto patto con brezze e folate. Quasi tutta Swinton ride di loro e di questa loro bizzarra consuetudine: “Son come banderuole, quelli, incapaci di prendere una decisione senza aver consultato prima il gallo sul tetto del loro fienile”, questo si mormora.
O, per meglio dire, tutti mormorano tranne i Maitland. Sembra che solo per loro i Collins siano venuti meno all’antica promessa, suggerendo il luogo dove avrebbero raccolto cadaveri di farfalle ancora integri. Ed è proprio grazie ai Collins se quella famiglia ha smesso di uccidere le colorate creature, ingrassando così la propria collezione. E questo dovrebbe essere d’insegnamento per tutti, perché una cosa è certa: quando si tratta di comprendere i segni del vento i Collins non cadono mai in errore, fiduciosi che quello non sbagli mai.
Accadde però un fatto molto ambiguo. Tantissimi anni fa, quando il paese di Swinton contava solo pochissime anime, uno dei loro antenati - del quale per scaramanzia nessuno osa pronunciare il nome - invece che seguire il vento prese una decisione di testa propria. Fu così che cedette la terra sulla quale oggi è costruito il pozzo alla famiglia Van Dort. Questo si rivelò presto essere un errore fatale, che in seguito portò la famiglia verso il baratro della povertà.
L’ Innominabile fu esiliato, tacciato di presunzione ed orgoglio, e di lui non si seppe più nulla. Fatto sta che ciò incrinò i rapporti tra i Collins e i Van Dort. Ancora oggi questa famiglia che governa Swinton non è vista di buon occhio, e i Collins credono che guardarli in faccia sia cagione di sventura, come se i loro occhi avessero il potere di intaccare e corrompere la loro anima. Proprio per questo ogni volta che un Collins deve, per un motivo o per l’altro, interloquire con un Van Dort, è solito fissare la punta delle sue scarpe e stringere i pugni affinché la sua anima non venga catturata.
Ma che sia stata proprio la famiglia Davis ad aver dato loro questo potere? Qualcuno ne è convinto, altri pensano che siano solo “futili chiacchiere intorno al camino” per riempire le fredde serate invernali. Il vento sulla questione non si è ancora espresso.
Quelli che si sono espressi a riguardo, invece, sono gli Everglot, che di cose da dire sulla famiglia Davis ne hanno a bizzeffe: ne hanno sparlato così tanto che il loro fiato, proprio come fosse un vento amico, con il tempo è riuscito ad alimentare la fiamma di questo sospetto nel cuore dei Collins. Se seguiranno questo nuovo vento privo di punti cardinali non è dato sapere. Forse la solita riunione domenicale tra le due famiglie sarà decisiva perché l’incendio divampi.
Ci sono poi quelle menti creative ed estrose che passano il tempo a riflettere su cosa inventare e come farlo. C’è chi declama una poesia, e chi disegna con il carbone. Che siano bravi e talentuosi per davvero, questa è tutt’altra storia.
Loro ci credono, e questo è quel che basta per appartenere a questo gruppo, capace di prendere i propri rischi. Che poi sappiano superarli senza danni, beh, anche questa è tutt’altra storia.
Giallo e arancione sono le sfumature che amano sfoggiare per distinguersi dagli altri durante il Palio annuale, perché sono i colori più appariscenti e quindi, per loro, i più importanti.