Teaser
Forza gente di Swinton! Accorrete numerosi! Venite, fate presto, sono arrivati i Pirelli!
Hai per puro caso perduto qualcosa? Hai bisogno di un piccolo aiuto? Vieni da noi e stai pur sicuro che saremo lì pronti ad aiutarti.
Noi Pirelli sappiamo esattamente cosa ti serve e quando. Devi soltanto fidarti di noi. E se pensi che questa spada smussata o quei pattini senza ruote non facciano al caso tuo, tu comprali lo stesso! Vedrai che presto ti serviranno assolutamente.
Guarda un po’ la nostra merce, ti piace questa stupenda tovaglia ricamata a mano? Come dici? È identica a quella che hai perso tre giorni fa dopo averla stesa al vento? Ma pensa te… allora comprala così non rimarrai più senza!
E questa cornice antichissima - se non sbaglio arriva da Babilonia - tutta decorata, ti può interessare? Cos’hai da borbottare, ora? Sembra proprio quella che tuo nonno dice di aver lasciato fuori ad asciugare, ma che è misteriosamente sparita? Pensa un po’ le coincidenze!
Secondo me vuoi acquistare proprio quel bel paio di scarpe rosso lucido con la punta in fieno. Beh, sono magiche, ti muovono i piedi e prendi a ballare come fanno i cosacchi. Porti il 38? Il 42 ti andrà benissimo: vestono strette. Ehi! Fidati del buon gusto di un Pirelli, tutti noi l’abbiamo ereditato da nostra Mamma.
Noi siamo fatti per porgere al prossimo il nostro aiuto. E ci tengo a sottolineare che sono AIUTI sinceri e disinteressati. Pertanto vanno pagati. Altrimenti ci rimaniamo male e poi ci tocca rimettere le cose a posto, ma a modo nostro.
Come quando abbiamo venduto quello sciroppo per la tosse ad un povero rauco. La sua voce infine tornò, ma ancora oggi non saprei dire se fu grazie alla medicina o alle nostre sonore sberle perché si rifiutava di consegnarci il dovuto compenso.
Oppure tipo quando abbiamo comprato quel manufatto dai Gomes. Oh, quello sì che è stato un vero affare, nonostante qualcuno cerchi ancora oggi di insinuare che sia stata una truffa!
Di certo non mi aspettavo che l’intera famiglia, separandosi da quel cimelio, perdesse il suo immancabile e snervante ottimismo! Addirittura per un mese intero… Ma ormai il patto era stato stretto, e tutta Swinton dovrebbe ringraziarci se grazie al nostro bel colpo per un po’ abbiamo evitato i soliti discorsetti dei Gomes colmi di stucchevole euforia.
Di certo non è l’unico tesoro che Mamma Pirelli sia riuscita ad arraffare con il suo fiuto per le occasioni. Potrei citare quella bussola incantata che punta sempre verso sud ovest, ma mi annoierei perché è già spesso al centro di storie fantasiose nella casa della mia famiglia.
Tuttavia una cosa posso dirla. Sono stati i Van Dort a cedercela in cambio di uno stupido favore.
C’è chi dice che quello strumento diriga verso un ricchissimo bottino sotterrato da qualche re o qualche pirata, o verso la caverna di una terribile belva mangia uomini, o verso il luogo in cui ogni Pirelli sogna di passare il resto della propria vita: la tanto agognata “Corte dei Miracoli.”
Nessuno sa dove sia, ma ognuno di noi spera di trovarla ben lontana dall’aria che i Bloom respirano. Le loro continue maldicenze sul nostro conto iniziano a innervosire Mamma Pirelli. E chi la conosce bene sa che questo non è un buon segno.
Menomale che esiste gente divertente come gli Everglot, sempre pronta ad imparare nuovi giochi di carte, per poi dimenticare le regole dopo una manciata di minuti. Prima o poi riusciremo a farli vincere, ma è bene che innazitutto imparino a terminarla, una partita. È da almeno tre generazioni che ci proviamo, e ormai per noi è divenuta una questione d’onore!
Bene, questi siamo noi, i Pirelli… e non penso che sull’argomento occorra aggiungere altro!
Personaggi
Teaser: La Luna ruota sempre attorno alla Terra senza poter scegliere la direzione, senza potersi allontanare o avvicinare, in un'orbita celeste immutata. Allo stesso modo Luna, giorno dopo giorno in un'orbita terrestre immutata, ruotava intorno a Big Mama. Chissà, magari avrebbe preferito prendere un’altra direzione, ma sicuramente questo non faceva parte del suo carattere. Fatto sta che ogni qualvolta Big Mama chiamava, Luna scattava sull’attenti e rispondeva. “Troppo fragile per potersi occupare degli affari” dicevano i Pirelli “Non ha midollo spinale, né volontà per prendere decisioni” sostenevano tutti. Quindi l’unico compito che poteva svolgere era quello di occuparsi della famiglia e soprattutto della testa della famiglia, cioè Big Mama. Aveva fame o aveva sete? Aveva il vestito rotto? I calli agli alluci? La giornata storta? Ci avrebbe pensato Luna.
Era una persona dolce e gentile con tutti: mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento poco corretto. Sopportare la comunità Pirelli, e soprattutto Big Mama, non era impresa certo facile, così aveva imparato ad indossare una corazza: il suo sorriso. Con quello, si dice fosse in grado di affrontare qualsiasi tempesta o maremoto. La sua presenza era talmente scontata che quasi nessuno l’apprezzava veramente, come se il suo operato fosse dovuto! Nessuno aveva compreso che Luna era l’anima cortese dei Pirelli, era quel tocco che mancava alla famiglia per essere completa, e certe volte la sua presenza non era apprezzata come avrebbe dovuto. Nonostante ciò, Luna sentiva di avere un legame profondo con la sua famiglia, tanto da non lasciare spazio ai suoi sogni, alle sue fantasie e alle sue speranze. A seguito di una feroce discussione in famiglia, nel suo diario scrisse: “Mi sento come un uccellino in gabbia, grato e devoto, ma senza libertà”.
Sembrava che solo India comprendesse questo velo di tristezza dietro alle sue espressioni gioviali, così decise che una sorpresa poteva riportare il sorriso sincero sul suo viso: "Guarda qua Luna, ho qualcosa per te: che sia l'inizio di un grande cambiamento come lo è stato per me" e allungò sul tavolo 2 biglietti del treno. "Dove mi vuoi mandare, sulla Luna?" rispose sorridendo. "No, in una terra magica, in India. Apri le tue ali e spicca il volo". "Ma sono 2 biglietti" fece notare guardando quel prezioso regalo che stringeva tra le mani "Almeno il viaggio sarà più lieto in compagnia. Trova chi abbia voglia di condividerlo con te".
Ora le mani che stringono quei due 2 vecchi biglietti sono le mie; li guardo e mi sale un groppo in gola. Sono molto logori e non si capisce se siano stati obliterati o meno. Li ho ritrovati dentro un suo scarpone e mi piace pensare che non siano gli stessi biglietti regalo di India ma che siano nuovi, che siano la speranza di un suo nuovo viaggio intorno al mondo!
[Personaggio ispirato a Sally, dal film “Nightmare Before Christmas” del 1993]
Gruppi:
Famiglia Pirelli
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Sestiere dei Cuori di Coccio
Teaser: Caramella, così si chiamava, e quella che sto per raccontarvi è la sua storia... o, almeno, ciò che io ricordo.
Si dice che non tutto il male vien per nuocere, e forse è proprio così. E anche se questa può sembrare una storia triste, so che condurrà ad un lieto finale.
E’ una storia strana quella che spinse Caramella a fare quel che fece, cambiando quelli che erano stati fino ad allora gli equilibri della grande famiglia Pirelli. Non ho mai ben compreso cosa fosse successo, né quali furono le conseguenze del suo gesto. Caramella, quando in sua presenza si toccava questo tema, cadeva in un profondo silenzio, ma tutta Swinton mormorava sul fatto che fu proprio durante un Palio del Paese che questi contrasti vennero a galla, e che a seguito delle sue azioni alcuni lo perdonarono, altri vollero vendicarsi, altri covarono solo rancore, solo pochi si schierarono dalla sua parte. Questo si diceva a Swinton, e nessuno dimenticava di aggiungere che la conseguenza di tutto ciò fu il suo spontaneo esilio in un luogo quasi fiabesco: la sua Fabbrica. Faceva ritorno a Swinton solamente durante i Palii, una volta l’anno: diceva che era un modo per mantenere viva la tradizione. Io, invece, son convinto che lo facesse per nostalgia del calore di una famiglia, perché so che nel profondo del suo cuore avrebbe voluto ricucire quei legami spezzati. So che avrebbe voluto riprendere il suo posto a tavola durante i pranzi e le cene, so che avrebbe voluto per tutti i Pirelli una vita diversa, e sono anche certo che quasi nessuno avesse veramente compreso la sua natura.
Vero è che questa fosse molto enigmatica. Sul suo conto posso dire che non avesse un carattere particolarmente aperto e socievole. Aveva sempre stampata sul viso un'espressione imperturbabile e uno sguardo freddo e impenetrabile. Sorridere non era tra le sue virtù, e la loquacità non certo il suo punto forte. Ma io lo so che aveva un gran cuore perché, nonostante ciò, aveva fondato la più grande Fabbrica di Caramelle e lo aveva fatto, a suo dire, solo per gli altri, per donare al mondo qualcosa di veramente magico e genuinamente buono. Diceva di aver inventato una particolare ricetta che donava a quelle caramelle un gusto unico e che chiunque le mangiasse poi non sarebbe stato più lo stesso. Solo quando raccontava della sua Fabbrica per un attimo la sua espressione mutava, e nei suoi occhi riuscivo a vedere una luce diversa. Era amore quello che vedevo. Adesso questa Fabbrica non esiste più, e io conservo ancora in tasca una delle sue caramelle, come fosse un antico cimelio, forse l’ultima… o, forse, chissà!
[Personaggio ispirato a Willy Wonka, dal film “La fabbrica di cioccolato” del 2005]
Gruppi:
Famiglia Pirelli
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Sestiere delle Piccate Lingue
Teaser: Le parola "affari" fa rima con BIG MAMA.
Non ci credete? Beh, io vi dico che è così.
Si narrano grandi cose sul suo conto, belle e brutte ovviamente, ma cosa sarebbe mai una storia se non ci fosse qualcuno a tenere tutti sulle spine?
Big Mama non era un semplice “nomignolo”, Big Mama era proprio un titolo, al pari dei titoli nobiliari. Chiunque fosse a capo della famiglia Pirelli veniva così proclamato, e da quel momento gli era concesso di fare il buono e il cattivo tempo; gli altri membri della famiglia venivano considerati alla stregua di sudditi, soprattutto Luna, che era al tempo stesso paggio e dama di compagnia, servo e schiava, avambraccio destro e mano sinistra. E, come in ogni regno che si rispetti, tutti scattavano sull’attenti all'ingresso di Big Mama. C’era chi l’odiava, chi l’ammirava, ma tutti temevano la sua ira. Mancavano solo uno scettro e una corona perché tutto fosse perfetto. Così aveva preso a cercare quel tesoro, aveva chiesto in lungo e in largo, aveva finanziato ed inviato spedizioni a Oriente e Occidente, ma nulla. Di quel tesoro non c’era traccia se non nei suoi vanesi sogni. Nonostante tutta la famiglia premesse perché abbandonasse quel delirio, Big Mama non voleva sentir ragione.
Del resto non aveva certo bisogno di consiglieri! Gli unici consigli che accettava erano quelli delle sue carte, due per la precisione: la regina di picche e la regina di cuori. Ogni qualvolta si presentava un'ardua questione non faceva altro che sedersi a capotavola, scegliere una delle due e lasciarsi influenzare da questa.
Così la regina di picche era presagio di cattivi affari, ma non solo. Per un picche diventava intollerante, capriccio e vendetta sembravano diventare il suo unico scopo. Un picche faceva tremare non solo la famiglia, ma anche il Diavolo, se mai ne fosse esistito uno!
Viceversa la Regina di Cuori era segno di buon auspicio, buoni affari, ma soprattutto era un sospiro di sollievo per tutta la famiglia che poteva godere del suo carattere solare, morevole e affettuoso.
Le carte venivano consultate più e più volte al giorno, ogniqualvolta ce ne fosse bisogno.
Big Mama e le sue carte: un legame indissolubile. C’è chi sostiene che facessero parte della sua anima. In paese si racconta che ci fu un giorno in cui quelle carte sparirono per un'intera giornata prima di essere ritrovate. Bene, quello fu un giorno di follia e perdizione per Big Mama: non c’era più luce nei suoi occhi, non più parole nella sua bocca, non c’era più un regno, né sovrani e regine. Tutti i Pirelli si resero conto che la famiglia stava per crollare e si prodigarono affannosamente nella ricerca. Perché Big Mama avrà anche avuto tanti difetti, ma altrettanti erano i suoi pregi, e soprattutto era sulla sua testa che si reggeva l’intera famiglia.
[Personaggio ispirato alla Regina di Cuori, dal film “Alice in Wonderland” del 2010]
Gruppi:
Famiglia Pirelli
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Sestiere delle Piccate Lingue
Teaser: Si dice che l’Oriente sia luogo di ispirazione e di profondo cambiamento per coloro che cercano una seconda possibilità.
Per il mio Avo, a quanto pare, fu proprio così. E il suo soprannome parla chiaro: India.
Chissà se furono i flutti del Gange, o i templi dedicati ai Deva, o ancora i sobborghi che in ogni parte del mondo i Pirelli sono soliti frequentare. Fatto sta che il temperamento violento di India era mutato in calmo e ridanciano quando fece ritorno dal quel suo lungo viaggio. “Un incantesimo” alcuni dissero, e altri aggiunsero che quella magia se la fosse addirittura portata a casa. A Swinton. Clandestinamente. In pieno stile Pirelli!
So bene che quel che sto confessando sono congetture nate dalle poche cose che so sul suo conto; tuttavia, ho scoperto recentemente una scatola in soffitta che sopra appiccicato aveva un foglietto ingiallito dal tempo: “Swinton”. Quando la aprii, cianfrusaglie confuse e maleodoranti vennero alla luce. Scorsi una bottiglia con un'etichetta artigianale che recitava: “Un sorso di Infuso del Sol Levante e dormirai in un Sol Istante”.
Ecco, quella notte mi apparve in sogno India. Ero a casa sua. Nessuno me lo disse, ma io lo sapevo. Era tutto familiare. Le sue mani abili erano indaffarate a smistare erbe segrete e misteriose, dai colori pulsanti e insoliti. Si mise a tritarne grezzamente una manciata quando un estraneo comparve alla finestra e con fare circospetto chiese a bassa voce: “Hai ancora un po’ della tua tisana esotica?”. India finì il lavoro, poi fece un tiro lunghissimo da una pipa gigante, posata a terra e dalla forma che non saprei descrivere talmente era psichedelica. Infine passò un pacchetto al suo cliente con un sorriso calmo e saggio. “Fanne buon uso e goditi la vita!” disse solo.
Big Mama, se avesse visto quella scena, avrebbe mollato sberle a tutti i presenti per punire quello smercio del quale nemmeno casa Pirelli era il giusto porto. Anche questo in quel sogno sapevo.
La scena cambiò all’improvviso. India su una collina, sospirando, guardava un tramonto. L’espressione era consapevole, con una nota di malinconia. “Se solo tutta Swinton vedesse quel che che vedo io, allora capirebbe che per eliminare litigi e guerre basterebbe chiamarci tutti fratelli e sorelle. Ma nessuno mi ascolta fino in fondo. Io li vedo tutti. Leggo le loro anime disperate. Anche la mia era così. Li capisco. Ecco perché dico sempre la verità sul loro conto, quella che sa guarire e non offendere, ma nessuno mi crede. Tranne Luna e i miei amici del Piedone!”
India si interruppe all’improvviso e mi fissò negli occhi. “Vuoi far parte anche tu della Banda del Piedone?”
Di colpo mi svegliai con ancora quella domanda nelle orecchie.
“Banda del Piedone? Ma che sarà mai? Un gruppo di amici che fanno qualcosa di segreto che ha a che fare con i piedi… forse con le orme che lasciano… Ah! Forse India faceva indagini segrete e aveva dei colleghi?”
Poi scossi la testa per togliermi quelle fantasie di torno, e promisi che non avrei più bevuto un sorso di Infuso del Sol Levante.
[Personaggio ispirato al Brucaliffo, dal film “Alice in Wonderland” del 2010]
Gruppi:
Famiglia Pirelli
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Sestiere dei Quadri Acuti
Teaser: Mi sono sempre piaciuti i dolci. Fin da quando ero bambino. I miei genitori non volevano li mangiassi perché dicevano che poi mi si sarebbero cariati i denti. Ma per fortuna c'era il mio Avo Miele, che di nascosto da mamma e papà mi riempiva le tasche di tavolette di caramelle Wonka, gelatine e lecca lecca.
Poi, un giorno, sorpresi Miele a confabulare con il dentista: "Eh, amico mio, vedrai quanti soldi ti farai a sistemare i denti di mio nipote!". Ecco, avrei dovuto saperlo: mai fidarsi di un Pirelli, e soprattutto di Miele. Aveva la capacità di invischiare i suoi sfortunati uditori in un appiccicoso groviglio di dolci parole al termine del quale riusciva sempre a rifilare loro qualche fregatura.
Ad ogni modo spacciare dolci non era la sua prima occupazione. Aveva un negozio di barberia lungo Fleet Street. Tutti passavano da lì non soltanto per un taglio di capelli o per una rasatura, ma anche e soprattutto per le sue chiacchiere. Inframmezzate da racconti di "quando era in Italia", dove, stando a ciò che narrava, sembrava aver vissuto le avventure più assurde, tra cui aver militato al servizio del Re delle Due Sicilie e del Papa, proponeva affari e compra-vendite degli oggetti più strani a tutta Swinton. Passare un'ora nel suo negozio significava essere travolti da un fiume in piena di melassa e caramello fuso con cui riempiva le orecchie dei suoi clienti e con cui decantava la bontà degli affari che gli andava proponendo. Si entrava per un normale servizio di barberia e si usciva con in tasca un contratto per l'acquisto di una pescheria di code di sirena. Ma la cosa che a Miele più piaceva smerciare, e lo faceva con grande orgoglio, era una lozione per capelli: l’Elisir Sansone, poiché parrebbe essere stato proprio quello che fece ricrescere i capelli al mitico eroe biblico. Ne tesseva le lodi e ne narrava i prodigi a chiunque. A suo dire non solo permetteva di risolvere i problemi tricologici, ma garantiva forza e potenza, nonché fiducia in se stessi.
Sta di fatto che un bel giorno la sua lozione iniziò a funzionare davvero. Come questo fosse stato possibile, nessuno lo ha mai capito. La questione destò un certo scalpore anche tra le fila dei Pirelli. Big Mama prese le redini della questione e, convocando Miele, iniziò il suo lavaggio di capo (per fortuna era di buon umore quel giorno, altrimenti le sue grida si sarebbero sentite per tutta Swinton). "Miele, tesoro mio. Che cosa combini? Perché non porti avanti le nostre tradizioni? L’onestà non è una cosa che si confà a noi Pirelli, così infanghi il buon nome della famiglia! Avevo riposto tante speranze in te, addirittura da pensare che un giorno avresti potuto prendere il mio posto... che delusione..."
Dopo un tale discorso Miele gettò via tutte le boccette di Elisir Sansone e strappò il foglio su cui aveva trascritto la ricetta. Eppure... eppure c'è chi dice che un ultimo flacone della magica pozione sia ancora nascosto in qualche soffitta o baule polveroso delle case di Swinton. Chissà se è vero...
[Personaggio ispirato ad Adolfo Pirelli, dal film “Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street” del 2007]
Gruppi:
Famiglia Pirelli
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Sestiere dei Quadri Acuti
Teaser: Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a stimoli interni o esterni, naturali o appresi. Ecco, niente di tutto ciò apparteneva al Pietranviso: mai una risata, mai un pianto, mai un sospiro, mai un grido di terrore o di felicità. Quel suo sguardo gelido faceva rabbrividire tutta Swinton: “Non si capisce mai a cosa stia pensando.” “Il Sindaco dovrebbe prendere provvedimenti: o esilio o galera!” sussurravano nei vicoli dopo il suo passaggio. E io posso dire di comprenderli bene. Mi viene, infatti, la pelle d’oca ogni volta che penso al suo ritratto appeso sopra il camino di casa sua: quegli occhi vuoti sembrava mi fissassero ovunque mi muovessi. Si mormora che ci fu un tempo in cui non fosse così, che fosse come tutti gli altri Pirelli. Poi un giorno i ringhi e i guaiti dei lupi, a mezzogiorno, attirarono le attenzioni degli abitanti di Swinton nei pressi del cimitero, e là videro una cosa raccapricciante: bare dissepolte, probabilmente anche trafugate, e lupi intenti a contendersi qualche pezzo di cadavere in decomposizione. Durante il tentativo di scacciarli e riportare l’ordine in quel marasma, trovarono Pietranviso tremante e con lo sguardo perso nel vuoto, proprio dentro una bara. Da quel momento qualcosa nel suo animo cambiò. Cosa sarà mai successo perché perdesse lo spirito dei Pirelli?
A chi in seguito provava a domandarlo rispondeva sempre che era inutile rivangare il passato e, noncurante delle attenzioni di tutti i suoi compaesani, prese a vivere a modo suo, vestendo i panni della cattiva e fredda persona. Sosteneva che l’impegno di mandare avanti la baracca fosse più importante di qualsiasi altra cosa, e ciò impediva che nella sua vita entrassero smancerie, carinerie o altre cose sdolcinate. Questa sua durezza d’animo piacque soprattutto a Big Mama, che iniziò a delegare a Pietranviso i compiti più ingrati: così divenne il braccio della più grande mente di Swinton. Tutto ciò fece sì che i Pirelli cominciassero a nutrire nei suoi confronti un profondo rispetto. Il suo sogno sicuramente era quello di prendere il titolo di Big Mama, ma non so se lo abbia mai realizzato. Certo è che quella sua espressione glaciale, che avrebbe fatto gelare il sangue nelle vene a chiunque, era un buon punto di partenza.
Ma le emozioni fanno parte della natura umana e, prima o poi, ritornano a galla. Accadde che il postino, un giorno di tanto tempo fa, consegnò una busta a Pietranviso: quando l’aprì, giurava il postino, l'inespressività del suo volto si incrinò. Questa sua insolita smorfia lo fece trasalire dalla paura, tanto da farlo scappare a gambe levate. Ancora oggi la gente del paese si chiede cosa quella busta contenesse.
[Personaggio ispirato a Barnabas Collins, dal film “Dark Shadows” del 2012]
Gruppi:
Famiglia Pirelli
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Sestiere dei Fiori di Zucca
Teaser: Il mio bisnonno era solito ripetere al mio Avo: "Questo, d’ora in avanti, sarà il tuo compito: devi essere il Faro della Famiglia. Toccherà a te fare in modo che le persone si radunino intorno a noi Pirelli. Devi brillare, in tutti i sensi!". Così aveva preso quegli ordini alla lettera, luccicando dalla testa ai piedi, in maniera che arrivasse prima la sua luce delle sue urla. Diciamo che il nomignolo di Luccicanza nel suo caso cadeva proprio a fagiolo!
Tutto ciò che mi rimane oggi di Luccicanza è il suo prezioso e famoso Megafono, strumento indispensabile per annunciare l'apertura della bancarella Pirelli e invitare le persone a tuffarsi negli acquisti. Leggenda vuole che quel megafono appartenesse in origine a Registro e che un bel giorno glielo regalò. Adesso non starò qua a raccontare questa storia che è trita e ritrita. Posso solo dire a riguardo che quel giorno Luccicanza era più lucente che mai, una luce che mai nessuno aveva visto prima.
Quello che voglio invece dire è come Luccicanza brillasse solo esteriormente, come fosse una facciata la sua, proprio come un cartellone colorato della pubblicità! Io so che quando calava la sera amava stare in disparte, e che preferiva di gran lunga arricchire il suo vestiario di una nuova pietruzza o di un nuovo gioiello, piuttosto che seguire i discorsi di persone che si avvicinavano solo per chiedere favori, favori che stentava a concedere senza ricevere nulla in cambio. "La diffidenza prima di tutto" sembrava essere il suo motto, ma puoi star certo che se ti offriva una birra era perché, in un modo o nell'altro, ti aveva preso in simpatia.
Mi sono sempre chiesto come mai preferisse la solitudine alla caciara dei Pirelli, tanto che ho una mia particolare congettura a riguardo: penso che nascondesse un segreto talmente grande da averne quasi vergogna, e ciò spiegherebbe il perché delle sue sere solitarie.
[Personaggio ispirato ad Amos Calloway, dal film “Big Fish - Le storie di una vita incredibile” del 2003]
Gruppi:
Famiglia Pirelli
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Sestiere dei Fiori di Zucca