Teaser
Quando il Quadri Bis Nonno Giona Gomes perse l’occhio destro, a causa di un amo da pesca gettato male, non stette a piangerci su con l’occhio sinistro.
“Beh…” disse “ora mangerò del buon pesce!” e infatti usò il suo nuovo occhio di vetro come esca per ipnotizzare carpe e lucci e convincerli a saltare sulla riva. Ne catturò così tanti che dovettero far venire dei pallottolieri dai paesi vicini per riuscire a contarli tutti.
Quando la Bis Prozia Geraldine Gomes perse il marito, fuggito con due gemelle siamesi di un circo di passaggio, non stette a inseguirlo.
“Beh…” disse “Troverò un altro consorte più bello!” e infatti si sposò poco dopo con Johnny Keaton, il regista e attore più affascinante dell’epoca, capitato in paese per mettere in scena una commedia teatrale: un racconto di un padre di famiglia scappato con una coppia di gemelle siamesi.
Quando il Trisavolo Guthrie Gomes perse tutte le galline del suo pollaio, uccise da un Uomo Lupo, non stette a pigolare più di tanto.
“Beh…” disse “Vorrà dire che alleverò galli” e infatti divenne il più grande allenatore di pennuti canterini da combattimento, e si fece ricco affittando il suo campione, SquarciaLupi, agli altri allevatori della cittadina.
Questo è il dono della Famiglia Gomes. Non solo vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, ma mutare la cattiva, in buona sorte.
Certo. Anche i Gomes devono sottostare alla generale Entropia dell’Universo, e non sempre la storia finisce bene per loro.
Come quella volta che la Bis Cugina si trovò a condividere la culla con una neonata della famiglia Maitland. Le due erano nate lo stesso giorno, quello della grande eclissi, e siccome erano nati troppi bambini e non c’erano più fasciatoi vennero adagiate fra le stesse coltri.
Sarà stato l’influsso nefasto del sole coperto dalla luna, sarà stata la stretta vicinanza con un membro di una famiglia così intrisa di malasorte, o saranno state entrambe le cose, fatto sta che la bambina ebbe una vita infelice e sfortunata, proprio perché, a differenza dei suoi familiari, lei non era in grado di vedere il bello nel mondo.
Mentre l’altra infante ebbe un’esistenza gioiosa e felice. Apriva bocca solo per pronunciare frasi beneauguranti che parlavano di successo e fortuna. L’esatto opposto della sua cupa famiglia.
Per questo i Gomes, sebbene cerchino di nasconderlo dietro sorrisi tirati e frasi di circostanza, non vedono di buon occhio i Maitland e se possono gli stanno ben alla larga, convinti che la loro vicinanza possa divorare il loro ottimismo.
Quelli che invece meritano le dovute maniere come graditi ospiti sono i membri della famiglia Bloom. I loro manicaretti accompagnati dai loro racconti carichi di avventure sono le uniche cose in grado di affascinare i Gomes, tanto da tenerli in sospeso fino a mettere a tacere il loro ottimismo.
Ma ci sono altre due famiglie legate ai Gomes dal vincolo magico creato da un antico manufatto.
Pare infatti che l’ottimismo di questa famiglia derivi da una palla di vetro con la neve
che un avo dei Davis regalò loro. Egli disse che quando avessero avuto un problema che non avrebbero saputo risolvere, avrebbero dovuto agitare l’oggetto pronunciando le parole “Beh… vorrà dire che…” e quando la neve si fosse posata all’interno della sfera, il suo usufruitore avrebbe visto al suo interno un'immagine nitida di cosa avrebbe dovuto fare, e completando la frase avrebbe fatto avverare quanto visto e detto.
Questo fino a quando i Pirelli non riuscirono ad impossessarsi con l’inganno del cimelio. Quello fu un periodo davvero nefasto per i Gomes, che per un mese intero persero il loro proverbiale ottimismo e la loro capacità di cambiare sempre in meglio la loro sorte. Poi, nonostante la reliquia non sia mai più tornata nelle loro mani, così non fu per la loro proverbiale capacità di prendere tutto con leggerezza e con la spensierata noncuranza di sempre: tornarono ad essere quelli di prima.
Personaggi
Teaser: Sorrideva. Sorrideva sempre. Era per questo che tutti conoscevano il mio Avo come Sorriso. Ho dei vaghi e confusi ricordi della sua persona, ma due cose mi tornano sempre alla mente: la sua bocca, con quei denti sempre messi in bella mostra, e il brivido che mi correva lungo la schiena ogni volta che li mostrava. Perché il suo non era il riso della letizia, ma il ghigno del piacere malevolo. Quando era nei paraggi, si diffondeva un'aria tesa e nervosa che si poteva quasi palpare e toccare. E quando sorrideva aveva il potere di mettere tutti a disagio, e il gelo calava in tutta la stanza. Questo perché nessuno sapeva mai cosa aspettarsi da quei suoi occhietti furbi. La sua peculiarità infatti, era escogitare scherzi e burle che il più delle volte finivano in tragedia. Si racconta che cosparse di colla le panchine del parco pubblico, facendo una strage di calzoni bucati e gonne strappate, con mezzo paese che si ritrovò ad andare in giro con le chiappe al vento. O ancora che mise un lassativo molto potente nel cibo che veniva servito alla Locanda: in molti dovettero passare alcuni giorni al sanatorio per evitare di espellere anche le budella. O che una volta indossò un costume da Morte Affamata, e durante il Palio rapì davvero un bambino lasciandolo solo nel bosco. Il ragazzino venne ritrovato soltanto qualche giorno dopo da una squadra di ricerca, lacero e assetato, e sopravvisse per miracolo. Ma lo scherzo più di cattivo gusto lo fece senz'altro il giorno di Natale. Indossando barba e pantaloni rossi andò di casa in casa, proprio come Babbo Natale, ma invece che lasciare doni li prendeva, e al loro posto lasciava zucche, per poi sparire nella notte. Il mattino dopo non vi furono pacchi da scartare, ma una miriade di zucche: Natale sembrava aver lasciato il posto ad Halloween. Dove avrà nascosto tutti quei giocattoli? E soprattutto cosa ci avrà fatto?
Quando qualcuno, prendendo coraggio, redarguiva Sorriso per i suoi atti esagerati, egli sghignazzando commentava: "Non avete senso dell'umorismo... se non sapete stare allo scherzo, non è colpa mia!" quindi si toglieva dai piedi e meditava sulla vendetta. Difficile dire se non si rendesse conto che i suoi scherzi erano davvero esagerati e di cattivo gusto o se lo facesse proprio per mettere gli altri a disagio o in imbarazzo. Mi ricordo che una volta mi tolse la sedia da sotto al sedere facendomi finire con il sedere per terra, per poi esplodere in una grassa risata. Mi rialzai piagnucolando, al che smise di ridere e fissandomi negli occhi mi disse "Io ho gli insetti nella testa. Sono loro che me lo comandano!". Giuro che vidi uscire dal suo naso un millepiedi, e degli scarafaggi e larve dalla sua bocca. Una miriade di insetti brulicava sul suo volto! Mi ritrassi indietro e chiusi gli occhi d'istinto di fronte a quella vista orripilante. Quando, ancora tremante, li riaprii, vidi che la sua faccia era perfettamente pulita e al posto degli insetti aveva sul viso un bellissimo sorriso. “Sapessi, Nipote mio, quante cose ho combinato in questo Paese... vuoi un giocattolo? Ne ho giusto uno qua in tasca per te.”
[Personaggio ispirato al Bau Bau, dal film “Nightmare Before Christmas” del 1993]
Gruppi:
Famiglia Gomes
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Sestiere dei Quadri Acuti
Teaser: 18 Maggio
"Dovresti smetterla di agitarti per così poco. Vedrai che tutto si risolverà come sempre. Noi Gomes tramutiamo sempre la sfortuna in buona sorte."
19 Maggio
"No. Credo che tu non capisca. La situazione è davvero grave. Non credo che ne usciremo vivi"
20 Maggio mattino
"Ma sì, ti dico"
20 Maggio sera
"Ma no ti dico"
21 Maggio ore 10:00
"Smettila di agitarti e resta ottimista!"
21 Maggio ore 10:05
"Aaaaahhhhhhh!!!!! Aiutooooo!!! Moriremo tuttiiiiiiiiiiiii!!!!!!!"
Trovai l'agendina di pelle del mio Avo Gemini in soffitta. Sembrava contenere un dialogo tra due persone completamente diverse. Eppure, che ci crediate o no, la mano che ha vergato quelle righe è la stessa. A quanto pare infatti il mio Avo, non solo aveva l'abitudine di prendere appunti sulle cose che accadevano, ma dai suoi appunti emerge il fatto che avesse due personalità differenti! Questa sua caratteristica era ben conosciuta in paese: da qui l’origine del suo nomignolo, Gemini, poiché averci a che fare era come interagire con due persone differenti, a seconda dell’occasione. Se questa caratteristica singolare mi destabilizzò, ciò che lessi più avanti fece nascere in me una certa inquietudine, ma mi fece anche comprendere il perché la sua presenza a Swinton fosse benvoluta.
"Un rapimento... proprio qui a Swinton... se non troviamo dov'è il nascondiglio dei banditi che hanno compiuto questo atto scellerato il paese è condannato!"
"Suvvia... non è il caso di utilizzare questi toni melodrammatici. Piuttosto: che indizi abbiamo?"
"Soltanto una filastrocca senza senso, scritta a mano su un foglio di carta e lasciata sul luogo del rapimento: Seguite le ali di neri pensieri, cercate nel riposo dei senza nome... oddiooooo, e che vuol dire?"
"Non lo so, ma sono sicuro che lo scopriremo. Tutta Swinton conta su di me!"
La personalità bizzarra di Gemini era in realtà molto apprezzata perché era in grado di risolvere molteplici problemi. Il fatto di poter analizzare una situazione da due punti di vista diametralmente opposti, consentiva a Gemini di vedere cose che ai più sfuggivano. Ma, nonostante questo, il suo disagio per questo doppio sé che divideva la sua testa, cresceva ogni giorno di più.
"Mi hanno parlato di un dottore, uno strizzacervelli, che potrebbe aiutarci"
"Aiutarci a fare che?"
"Lo sai... mi han detto che questo medico potrebbe darci delle medicine e farci essere... normali."
"Che cosa intendi con normali?"
“Beh... come tutti... Sono stanco di dover litigare con la metà di me stesso."
"E che cosa vuoi fare quindi... sopprimermi?"
"Non ho detto questo"
"Sì, invece! Ma non ti rendi conto che, senza di me a frenare il tuo stupido ottimismo, di quanti ci sarebbero crollati addosso?!"
"E tu ti rendi conto che le tue ansie e le tue paure a volte ci impediscono di vivere?!"
"E quindi vuoi sbarazzarti di me?"
"Non ho detto questo... solo... vorrei che potessimo convivere in modo più semplice..."
Gli appunti si interrompono qui. Chissà se Gemini trovò mai un modo per conciliare le sue due metà...
[Personaggio ispirato al Sindaco, dal film “Nightmare Before Christmas” del 1993]
Gruppi:
Famiglia Gomes
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Sestiere dei Quadri Acuti
Teaser: Tutti amano i party. I bicchieri che tintinnano, le posate che sbattono, i piatti ricolmi di ogni ben di dio, i tappi che saltano, i sorrisi e le grida di gioia intervallate da quelle dei brindisi. Chi non ama una bella festa? No. Non alzate la mano. Voi Maitland non contate. Siete oltre ogni speranza. In ogni caso, se a tutti piace una bella baldoria, per Coriandolo essere l'anima di ogni festeggiamento era una ragione di vita. In particolare aveva inventato il "Non compleanno". Perché festeggiare un solo giorno l'anno? Meglio farlo tutti gli altri giorni! Questo era il suo motto. Era sempre in giro ad organizzare un qualche nuovo divertimento. Come quella volta che imbastì un baccanale in Chiesa, con tutti i presenti vestiti di lenzuola come se fossero antichi romani. O quando fece sgorgare il vino dai rubinetti del paese e tutti si ubriacarono perché per cinque giorni non si poté bere che nettare di Bacco. Immaginate, un intero paese, compresi i pesci della fontana, completamente ubriaco per quasi una settimana... O ancora quando, durante il palio, per commemorare il famoso episodio, diede sul serio fuoco al paese! Certo, forse quest'ultima volta esagerò un poco e se non fosse stato per la protezione della sua famiglia probabilmente vi sarebbe stato un linciaggio... Tra l'altro, a suo dire, l'incendio non era stato proprio colpa sua, e andava proclamandosi innocente per quanto era successo. Ma chi, se non Coriandolo, avrebbe mai potuto mettere a rischio così Swinton? E a quale scopo, poi? In ogni caso nella nostra bella cittadina gli animi si dividevano sul suo conto. Alcuni non provavano che amore e simpatia, mentre altri odio e antipatia. Ma nonostante questo, tutti prima o poi finivano al suo cospetto, seguendo la scia di coriandoli che usciva dalle sue tasche e che era valsa il suo soprannome. Si dice che quei coriandoli fossero magici: quando Coriandolo li lanciava contro qualcuno, questi gli si appiccicavano addosso e finché restavano sui vestiti o sui capelli, la persona guadagnava la capacità dei Gomes di tramutare la cattiva in buona sorte. Ma vi era un ma: come contropartita il beneficiario di questo gesto di beneaugurio avrebbe dovuto lasciare che Coriandolo organizzasse una festa in suo onore... e sapete come si dice "Il Diavolo lancia i coriandoli, ma poi sei tu che devi spazzarli via"
[Personaggio ispirato al Cappellaio Matto, dal film “Alice in Wonderland” del 2010]
Gruppi:
Famiglia Gomes
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Sestiere dei Fiori di Zucca
Teaser: C’è chi nutre il corpo con pietanze succulente e deliziose, e c’è chi sazia l’anima con la conoscenza. Il mio Avo faceva sicuramente parte di questi ultimi perché si dice che fosse l'insegnante di Swinton capace di tirare fuori il meglio dai suoi alunni.
Alere, che significa “alimentare”, era il suo soprannome, perché era ciò che riusciva a fare durante le sue lezioni, che venivano seguite non solo dagli allievi, ma anche dai loro genitori. Alere nutriva l’anima.
Chiunque uscisse dalla sua aula, affermava che i suoi discorsi sapevano toccare il cuore e aprire la mente a nuove prospettive.
Recentemente ho scovato una lettera indirizzata al mio Avo che descriveva la sua persona come estremamente rigorosa, severa e dalla spiccata eleganza vittoriana.
Chi ha scritto questa lettera non ha posto la sua firma, mantenendo la sua identità nascosta. Tuttavia ho capito che doveva avere un debole per Alere, perché ad un certo punto ha scritto: “Solo chi non ha occhi per leggere la tua anima non sa vedere che è delicata come un bicchiere di cristallo. Bisogna saper versare il vino giusto e con delicatezza posare le labbra sul bordo dorato”.
Senza dubbio il mio Avo deve aver avuto molti pretendenti, ma anche molte inimicizie per via della sua influenza sugli altri: l’invidia è un serpente che striscia in tutti i paesi… anche a Swinton.
Ad esempio la sua maniacale puntualità faceva piacere a molti, altresì irritava i ritardatari; alcuni di loro sospettavano che avesse tasche piene di orologi, altri che fosse in grado di manipolare il tempo a suo favore. Chissà se è vero... Ancora oggi me lo chiedo, e se fosse così mi piacerebbe trovare uno dei suoi orologi in eredità.
Ciò che so per certo è che Alere amava Swinton, il suo piccolo paesino, e che faceva tutto il necessario per migliorarlo, ogni giorno, attraverso i suoi studenti.
Nelle ultime notti, prima di andare a dormire, un pensiero va al mio Avo e immagino la sua figura affianco ad una vecchia lavagna con la schiena inarcata, le braccia incrociate e il sorriso sulle labbra che esclama: "Solo chi è veramente speciale può proteggere il nostro mondo."
Perchè forse Alere, speciale, lo era per davvero.
[Personaggio ispirato ad Alma Peregrine, dal film “Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali” del 2016]
Gruppi:
Famiglia Gomes
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Sestiere dei Fiori di Zucca
Teaser: Il primo (di lunedì) ad andare fu l'amore di quando ero infante.
Poi (con il matrimonio martedì) un infarto mi vedovò in un istante.
La terza volta (che fu di mercoledì) è stata la più brutta:
Allergia mortale alla macedonia di frutta!
Quarto e quinto matrimonio, non sai che male:
Entrambi "Kaput!" per una caduta dalle scale!
Ma il sesto (sabatino) che di tutti sembrava il più sincero,
Com'è finito? Boh... Mistero!
Ogni volta, senza rimpianti
Sguardo dritto, sempre avanti.
Che d'amar le unioni non ci si dimentica:
Chi sposerò una bella domenica?
Non ho mai capito se questa filastrocca la inventarono in paese a mò di sfottò, o se servisse solo per ricordarsi chi aveva sposato chi. Fatto sta che Sunday se la trovò cucita addosso meglio di un abito da cerimonia, e tutti a Swinton la intonavano ogni volta che passava per le strade. E anche il soprannome che si ritrovò, Sunday, ricordava sempre la sua tragica storia. Sei volte la morte aveva portato via la sua dolce metà, ma con quelle non era certo morta la speranza. Sunday ripeteva sempre: “La prossima volta sarà quella buona”. Così, finito il funerale e dismesso il lutto, tornava a cercare l'amore. E i sorrisi, tra un matrimonio e l'altro, per Sunday erano la ricompensa più dolce. Eppure non pensate che abbia solo avuto in testa il matrimonio tutto il tempo. Preparava marmellate e cantava come nessun altro sapeva fare a Swinton. A me non l'hanno mai detto quali, ma le arti che sapeva guidare alla perfezione erano tre, ne sono certo! Una è il canto, ma sulle altre due cala un velo di mistero. C'è chi dice "magia nera", chi invece suggerisce "sapeva tagliare barbe e capelli ad occhi chiusi", e chi ancora "trasformava fili di lana in spaghetti!" Chissà cosa è vero e cosa no... Soltanto chi all'epoca abitava con Sunday a Swinton potrebbe fare luce su questa storia, se solo qualcuno fosse ancora vivo.
Tutti in paese facevano il tifo per Sunday e per il suo amore sfortunato. Certo, non si vedevano file di abitanti candidarsi apertamente per occupare quel posto che per sei volte è rimasto vuoto, ma la chiamata di sicuro venne raccolta. Eh sì, perché nel baule con tutta la sua roba mi misi un giorno a cercar per bene. E lo trovai: un anello d'argento con dentro inciso "Da adesso, per sempre." Che sia il pegno d'amore della sua ultima e definitiva conquista? A me piace pensare che sia così, ma chissà com'è andata veramente.
[Personaggio ispirato a Johanna, dal film “Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street” del 2007]
Gruppi:
Famiglia Gomes
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Sestiere dei Cuori di Coccio
Teaser: "Chiedi a Passpartout". Questa era una delle frasi simbolo di Swinton quando ero piccino. Passpartout era il mio Avo, ed io ero molto fiero di potermi definire suo Discendente. Tutti in paese facevano riferimento alla sua figura. Persino il Sindaco, il Primo Cittadino, si rivolgeva a Passpartout, che sembrava possedere la chiave giusta per ogni tipo di guaio.
A Capofamiglia dei Gomes, rappresentava in tutto e per tutto l'ottimismo che da sempre li caratterizza. Qualsiasi fosse il problema sottoposto alla sua attenzione, dal gattino sull'albero, all'epidemia di Enfiteusi di Sant'Efronio, Passpartout non si scomponeva mai. Con attento amore ha cresciuto tutti i membri della famiglia, facendo sia da padre che da madre, rassettando, cucinando pasti, lavando i vestiti, e fornendo alla bisogna saggi consigli od indicazioni per superare i momenti difficili. Aveva sempre un sorriso stampato in faccia e quegli occhi così saggi e tranquilli, come quelli di chi sapeva sempre cosa fare. Solo una volta la sua espressione si accigliò. Stavo giocando nella nostra vecchia casa e all'improvviso, non so come, mi ritrovai a rovistare dentro un vecchio baule che non avevo mai visto prima. Dentro vi trovai alcune cose strane: una pistola, una rosa recisa e una maschera, come quelle che nei fumetti si mettono i supereroi per nascondere il volto. Quando mi vide, il suo solito aspetto benevolo si rabbuiò e con un improvviso scatto d'ira mi strappo quegli oggetti dalle mani e li rimise nel baule. Io non ebbi il coraggio di replicare tanta era stata la veemenza della sua collera, e me ne stavo a capo chino, timoroso che volesse picchiarmi o peggio. Ma quel momento di follia sembrò come evaporare e mi disse: "Perdonami. Non volevo spaventarti. Ma ci sono cose che sono sepolte nel passato e là devono rimanere. Io... C'è stato un tempo in cui prestavo servizio a casa Van Dort e..." poi s'interruppe e scoppiò in un pianto inconsolabile Che cos'era quella pena che leggevo sul suo volto? Che cosa era successo mentre era a servizio dei Van Dort? E quella rosa... mi ricordava molto quelle che tanto piacevano a Mise en Place e Piuma di Corvo....
Forse se fossi riuscito ad impadronirmi del mazzo di chiavi magico di Passpartout avrei potuto trovare risposte. Sì, perchè dovete sapere che portava sempre alla cintura un anello di ferro con tutta una serie di chiavi infilate dentro. Si diceva che quelle chiavi aprissero tutte le porte delle case di Swinton, ma non solo! Pare che, se usate nel modo giusto, portassero verso luoghi lontani, quando non in altri universi o anche nel passato. Fatto sta che Passpartout durante la notte di Halloween si dice sia aggirasse, in maniera concitata, per il paese, aprendo tutte le porte, guardando oltre la soglia ed esclamando "Non è qui!". Certo, era un comportamento insolito, e i paesani non erano felicissimi di questa sua usanza po' malsana, ma era talmente una persona ben voluta che erano disposti a lasciar correre. In fondo era Ognissanti, quando il velo fra il Mondo Fatato e quello degli umani si assottiglia, e ogni stranezza poteva essere tollerata.
[Personaggio ispirato ad Alfred, dal film “Batman” del 1989]
Gruppi:
Famiglia Gomes
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Sestiere dei Cuori di Coccio
Teaser: Si dice che ognuno di noi abbia un’unica anima gemella. Alcuni la incontrano per caso, in molti la cercano per tutta la vita, altri la trovano e poi per qualche scherzo bizzarro del destino la perdono.
Poi c’è chi ha vissuto tutte e tre le cose, e questo è il caso di Musolungo.
Nonostante appartenesse ai “sempre allegri” Gomes, Musolungo dei Gomes non aveva proprio niente: assomigliava molto, a dire il vero, ad un Maitland, tant’è che le diatribe tra le due famiglie si riaccesero proprio grazie al mio Avo. Era sua consuetudine infatti fuggire dalla sua casa natia per rifugiarsi in casa Maitland, dove poteva dare sfogo alle sue frustrazioni.
Contro la sua sventura aveva provato ogni cosa: sedute da Mangiaocchi, pozioni di Malocchio... ma niente sembrava potesse cambiare il suo umore nero. Eppure alcuni giurano che ci fosse stato un tempo in cui Musolungo aveva sorrisi da orecchio a orecchio ed occhi sognanti. In Paese tutti erano convinti che questo suo cambiamento fosse legato al fatto che avesse trovato l’amore.
La faccenda durò ben poco però, e presto il sorriso scomparve, i suoi occhi si spensero, e sul suo polso comparve uno scintillante braccialetto. Ogni volta che il suo cuore si fermava sopraffatto dalla nostalgia, vuoi per un motivo vuoi per l’altro, sembrava che il solo sfiorarlo riaccendesse la sua luce.
Eran solo chiacchere di paese, ovviamente: non ho mai creduto a tali cose, anche se la storia che tutti raccontavano sul suo conto mi fece riflettere, pur essendo molto piccolo all'epoca.
Si dice che avesse trovato l’anima gemella, fortuna sua! Alcuni giurano di aver visto il suo nome accanto a quello di un Van Dort affisso nelle bacheche delle pubblicazioni matrimoniali in comune (cosa smentita da entrambe le famiglie). Che fosse vero o no, io sono convinto che fu l’amore a donare serenità a Musolungo, e che con quello aveva assaporato il gusto - forse per la prima volta - di una nuova vita tutta sua e non più legata al sangue o alla discendenza. Nessuno sa cosa sia successo poi. Nessuno sa perché la fortuna di Musolungo sia finita, perché abbia dovuto ingoiare il piatto più amaro che un essere umano possa assaggiare. A tutti però fu chiaro che questo amore era andato perduto. E da quel giorno niente più fu come a prima.
Sono convinto che abbia continuato a cercarlo, e mi piace pensare che oggi, in un altro mondo, lo abbia ritrovato.
E che con il suo amore abbia finalmente trovato la pace.
[Personaggio ispirato a Victoria, dal film “La sposa cadavere” del 2005]
Gruppi:
Famiglia Gomes
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Sestiere delle Piccate Lingue