Teaser
Noi siamo Kappa del Ghenos della Notte.
Noi siamo acqua e difetto.
La vita degli Umani può essere scossa da eventi che assumono inequivocabilmente la forma di un confine che separa un prima da un dopo. Anche per noi vale la stessa cosa a quanto pare. Prima avevamo una vita. Oggi siamo di nuovo in vendita, ancora una volta nelle mani di un Discepolo dell'Etere per via di quel che avvenne a Cnosso. Lì vivevamo quando si scatenò una infausta sciagura, e sempre lì perdemmo i nostri Arconti nel sangue e molte sorelle nelle ombre. Il dolore immenso che ne scaturì plasmò in noi un nuovo modo di percepire la realtà e chi la abita. La nostra emotività, giacché era solida e armonica, sembra ora acqua sporca che senza controllo si adatta al calice che la contiene e che la costringe ad assumere una forma.
Non siamo più in grado di sentire pienamente il flusso dei pensieri del nostro Ghenos, e di fermare il moto di rabbia che viene fuori quando siamo testimoni di un maltrattamento ai danni di una nostra sorella.
Ed è così che la nostra notte prese ad apparire più nera, e ciò ci induce ancora oggi a bramare il brillio di una stella, anche una sola, ad illuminarci la direzione da prendere per accordarci nuovamente alle nostre genti.
Eterecarnidi
Noi siamo gli Eterecarnidi che faranno parte della 388a missione. Ci siamo uniti alle carovane della Spedizione quando giunsero a Pharos oltre le Lande Salate e affronteremo il resto del viaggio con gli Umani. Alcuni di noi hanno già trovato un Arconte nei mercati di Pharos, altri sono al seguito di un Discepolo dell'Etere che ancora li possiede e li venderà una volta che giungeremo all'Avamposto.
I nostri ricordi risalgono ormai solo al momento in cui ci svegliammo e fummo legati al nostro primo Arconte.
Il nostro corpo un tempo era abitato da qualcosa di diverso, un Umano, ma ormai i ricordi personali di quella creatura sono perduti. Tutto quello che rimane sono i pensieri fondamentali per far funzionare questo corpo, vestirsi, parlare, nutrirsi, muoversi in mezzo agli Umani senza turbarli troppo.
E poi ci sono gli istinti che nulla hanno a che fare con gli Umani, quelli che sono la parte più vera di noi.
C'è il nostro potere, che ci definisce, ci delimita, ci rende parte di un Ghenos, eppure ancora sfuggente e dall’origine sconosciuta.
C'è il Ghenos. Ovunque andiamo siamo naturalmente attratti da quelli che con noi condividono lo stesso potere. Come se fosseroro una parte di noi, perduta e finalmente ritrovata. Gli Umani stessi sanno che è bene lasciarci riunire. Quando percepiamo altri come noi nelle vicinanze e ci viene impedito di avvicinarli, presto ci indeboliamo nei corpi e negli spiriti. Ci da piacere condividere informazioni ed esperienze con il nostro Ghenos, quasi che la nostra mente cerchi di tornare ad essere parte di un tutto. Per i membri di uno stesso Ghenos è impossibile mentire l’uno all’altro, nello stesso modo in cui sarebbe impossibile mentire davvero a una parte di se stessi.
C'è il nostro Arconte. Il padrone. Il nostro legame con lui ci salva dal terribile fato di divenire Ombre e per questo ci è indispensabile come l'aria respirata dagli Umani. Possiamo avere rapporti molto diversi con il nostro Arconte. Certo tutti obbediamo, ma se alcuni eseguono meramente gli ordini alla lettera, altri si prodigano oltre i propri doveri per il bene del proprio padrone. Fra i due estremi, tutte le possibili sfumature. Tutti ricordiamo il nostro Primo Arconte, che è stato un Discepolo dell’Etere, e sappiamo che, qualsiasi cosa accada, i Discepoli dell’Etere ci proteggeranno.
Infine c’è la domanda che aleggia sottile e perniciosa in ognuno di noi: cosa siamo? Perchè esistiamo? Siamo forse nuovi figli di Ipogea, pronti a crearsi un nuovo fulgido destino, o solo un insano esperimento di quelle folli creature chiamate Umani?
E cos’è quella misteriosa musica che nei nostri sogni si fa sempre più forte mano a mano che ci avviciniamo all’Avamposto?
Ghenos della Notte
“Più ti guardo e più mi disgusti. Mi chiedo come facciano gli altri a tollerarti. Maledetto ibrido nato nella Notte! Tu puoi ingannare gli altri, ma non me. So quello di cui siete capaci, mostri. Anche se sembri mansueta e rispettosa degli ordini, ti basterebbe un solo dito per rendere inerme una Oplita come me, usando la stessa forza disumana di quelle Ombre assassine che la notte partorisce nell’odio. In fondo, discendete dalla stessa madre oscura. Dimmi cosa deve trattenermi dal lasciarti qui a marcire prima che sia troppo tardi, prima che tu possa massacrarci tutti.”
“Prima di venire rinchiusi con l’inganno in questo scantinato, eravamo di ronda per la sicurezza dell’Avamposto. Là fuori non ci sono solo le Ombre, tenute a bada dai vostri Logos, ci sono anche altri Umani come te, ma con intenzioni criminali. Predoni li chiamate. Noi vigiliamo contro questi pericoli affinché possiate dormire sonni tranquilli.”
“Stai mentendo, schifosa! Il IV Avamposto fu assaltato durante la notte. Un maledetto ibrido tradì e, prima di darsi alla macchia, fece entrare altre bestie che massacrarono quelli che nel campo dormivano. Tra cui mio padre, un valido Oplita che meritava una morte più onorevole. Maledetta, ti ho portata qui per darti una lezione. So che non puoi reagire contro i Guardiani a cui sei sottomessa.”
“Un nostro fratello avrebbe tradito e poi sarebbe fuggito? Sembri molto sicura delle tue dichiarazioni. E se fosse stato rapito durante il suo turno di ronda da qualcuno di quell’avamposto? Magari da un Oplita carico di odio come te? Pensaci. Lo faresti anche tu dopotutto. Se volessi massacrarci, dovresti poi nasconderci per non passare guai seri. Su chi cadrebbe la colpa della morte di tuo padre se fosse questa la storia? Su nostro fratello o sull’Oplita?”
“Ibrido maledetto! Vuoi ingannarmi. Noi Opliti non metteremmo mai in pericolo un avamposto.”
“Eppure siamo qui, prigionieri e vincolati all’obbedienza, quando dovremmo vegliare. Puniscici pure con la violenza. Poi lasciaci al nostro compito. Lasciaci usare la forza di cento Opliti, che il Ghenos della Notte ci concede, per proteggervi. Prima che un pericolo possa entrare e uccidere un nuovo padre innocente, lasciando un’altra figlia sola e colma di rabbia."
Voci udite nei sotterranei del V Avamposto
Polvere - Pharos
A Pharos la Carovana della Polvere ha preso tra le loro fila TetiTeti - della Gilda degli EsploratoriSpeciale: FillerGiocatore: Anna MingazziniGruppi: Polvere - Pharos, I Nuovi Arrivi, Gilda degli Esploratori della Gilda degli Esploratori, reclutata da UranoUrano - della Gilda degli IngegneriGiocatore: Ale RòGruppi: Carovana della Polvere, Gilda degli Ingegneri, e PartenopePartenope - della Gilda dei Filosofi (lei)Speciale: FillerGiocatore: Valentina PaganoGruppi: I Nuovi Arrivi, Polvere - Pharos, Gilda dei Filosofi della Gilda dei Filosofi, reclutata da EuridiceEuridice - della Gilda dei Filosofi (They)Giocatore: GlimmervoidGruppi: Carovana della Polvere, Gilda dei Filosofi. Inoltre si sono aggregati alla carovana, per il viaggio attraverso Ipogea, il Discepolo dell'Etere PriamoPriamo - Saggio dei Discepoli dell'EtereSpeciale: PNGGiocatore: FraDegaGruppi: Polvere - Pharos, I sei Saggi e i suoi sei Eterecarnidi, δ - Deltaδ - Delta - del Ghenos dell'AlbaGiocatore: Flavia SuariaGruppi: Eterecarnidi, Polvere - Pharos, Ghenos dell'Alba, ι - Iotaι - Iota - del Ghenos del VesproGiocatore: NathGruppi: Eterecarnidi, Polvere - Pharos, Ghenos del Vespro, κ - Kappaκ - Kappa - del Ghenos della Notte (They/them)Giocatore: ChiaraGruppi: Eterecarnidi, Polvere - Pharos, Ghenos della Notte, ε - Epsilonε - Epsilon - del Ghenos dell'AlbaSpeciale: FillerGiocatore: Fabiana FogliaGruppi: Eterecarnidi, Polvere - Pharos, Ghenos dell'Alba, ο - Omikronο - Omikron - del Ghenos del VesproSpeciale: FillerGiocatore: Dannato GuaitamacchiGruppi: Eterecarnidi, Polvere - Pharos, Ghenos del Vespro e η - Ethaη - Etha - del Ghenos della NotteSpeciale: FillerGiocatore: Vincenzo MadaleseGruppi: Eterecarnidi, Polvere - Pharos, Ghenos della Notte, pronti per essere messi all'asta e venduti al mercato che si terrà all'Avamposto.