“L’ispirazione è come un drago: alcune volte sputa un fuoco rovente, altre invece…”
Non era difficile capire dove si trovasse nel mondo Onoff. Bastava seguire la traccia di fogli appallottolati e matite smangiucchiate che lasciava distrattamente sul suo percorso dalla casa al pozzo. Tutto il giorno. Tutti i giorni. Ci hanno provato a dire di fare attenzione, ma Onoff aveva due modalità: “Accesa” e “Spenta”. In modalità "Accesa” la scrittura rapiva tutta la sua attenzione, tanto che potevi passare con un carro sopra al suo piede che non ci sarebbe stato modo di farsi notare. Bisognava attendere che l’estro passasse, che si spegnesse e che tornasse nel mondo dei comuni mortali in modalità "Spenta". Non c’era Davis che non avesse rispetto della sua arte, anche se tutti provavano una certa compassione perché, sebbene il suo talento fosse innegabile, i suoi momenti di ispirazione duravano così poco che Onoff non riusciva mai a concludere nemmeno un racconto breve. I Pirelli ancora ricordano quando, durante una riunione di famiglia, Onoff entrò in casa loro e si sedette al tavolo senza badare troppo a chi aveva intorno. Aveva il naso incollato sulla pagina del suo taccuino e muoveva la penna con estrema agitazione. Stava scrivendo un racconto breve dal titolo “La sinfonia di Lady Blunt”, e dettava a voce alta alla sua mano ciò che questa avrebbe dovuto scrivere. Era una storia bellissima di intrighi, passioni, e la giusta dose di magia, di quelle che Big Mama adorava, tanto che lasciò tutti i presenti a bocca spalancata e occhi sgranati. E proprio sul finale, quando la protagonista stava per prendere la decisione che avrebbe cambiato la sua vita… Onoff starnutì, e tornò in modalità "Spenta"! Narra la leggenda che mai in un’unica sera si sentirono così tante imprecazioni di insoddisfazione da parte dei Pirelli come quella notte, e i due giorni successivi.
Da lì Onoff capì una cosa: più persone frequentava, più avrebbe vissuto avventure. E più avventure equivalevano a più creatività. Per questo Onoff era la spalla perfetta per compiere qualunque impresa, piccola o grande che fosse. Poteva avere un sacco di insicurezze sul suo stile di scrittura, ma una cosa era certa: se c'era da fare qualcosa, Onoff era lì allerta, pronto a scattare con precisione militare. Ora che ci penso, però, riaprendo il baule con tutte le cose che ho ereditato da Onoff mi viene un dubbio: che fine ha fatto il manoscritto de “La sinfonia di Lady Blunt”?
[Personaggio ispirato a Norther Winslow, dal film “Big Fish - Le storie di una vita incredibile” del 2003]
Se voleste ascoltare i discorsi che si fanno dall’altra parte del mondo, non dovreste fare altro che poggiare un orecchio ad un albero (quercia, sambuco o melo, in base alle vostre esigenze, chiaramente) e iniziare a stringerlo finchè le vibrazioni della pianta e le vostre non diventino una cosa sola.
A questo punto, se vi capita di sentire delle voci farsi eco dentro di voi, state pur certi che siete riusciti ad entrare in contatto con qualcuno da qualche parte del mondo.
Se non mi avete capito potete prendere come esempio la famiglia Davis.
Se voleste vedere il vostro futuro, non dovreste fare altro che trovare un grosso portone antico e di legno spesso, prendere una lanterna ad olio accesa almeno un quarto d’ora prima del tramonto, illuminare per tre volte il foro della serratura e poi sbirciare dentro, canticchiando la filastrocca della “notte che sogna”.
Non la conoscete? I Davis la intoneranno volentieri per voi.
Se, invece, aveste il timore che la ragazza che vi piace si invaghisca di Brad (si, quel Brad: moro, bello, occhi verdi…), non dovreste far altro che raccogliere una mela dalla buccia dorata, una farfalla rossa e due ciuffi di erba del mattino, andare al fiume e fare un infuso con gli ingredienti presi, offrirlo a Brad… e poi prendergli la testa e sbattergliela ripetutamente contro i sassi del fiume. Quella ragazza non si invaghirà mai di Brad.
Ecco, forse questo i Davis non lo farebbero mai, ma costoro sono imprevedibili come le onde in tempesta ed è bene non sottovalutarli mai.
Ogni Davis ha il suo modo di vedere il mondo, e state pur tranquilli che non è sicuramente il modo in cui lo vedete voi. Sono tanto affascinanti quanto inquietanti. Ma se ti avvicini a loro con rispetto ti racconteranno le loro fantastiche storie, che dicono di aver collezionato da ogni parte del mondo.
A Swinton tutti hanno contemporaneamente rispetto e timore dei Davis. Tutti, tranne i Gomes. L’amicizia tra le loro famiglie è più che solida da diverse generazioni: è risaputo che l’ottimismo dei Gomes esiste grazie a ciò che i Davis hanno fatto per loro.
Questa famiglia ricca di personalità eccentriche vive la vita un quarto di realtà alla volta, e ognuna di loro è persa nei propri assoluti. Ma anche i Davis sono fatti di carne, di interessi e di divertimenti, e a farne le spese sono sempre e solo i Collins. Quando i Davis si ritrovano tutti assieme pensano sempre un modo diverso e originale per portare scompiglio nella vita di questi malcapitati, che sia tramite la lettura delle rune, un giro di tarocchi sbagliato oppure con un sussurro nei loro sogni. Piccole scaramucce, niente di grave per il momento. Perché lo fanno? Beh, sono i tarocchi di casa a suggerire queste dispettose attenzioni verso i Collins. Così si mormora in giro e così si aggiunge mistero su una casa già bizzarra di suo.
Se c’è un sentimento che nemmeno i loro oracoli sanno decifrare, invece, è quello nascosto nelle occhiatacce che gli Everglot riservano a tutti i Davis.
Sono imperscrutabili. Quando vengono girate le sibille per gettare un occhio sul loro conto, la prima non dà mai nessuna risposta e la lettura diviene distorta. E questa cosa ai Davis non va proprio giù.
Chi pensa che siano soltanto fuori di testa sbaglia di grosso. Lo sanno di essere i più “strani” di tutta Swinton, ma ciò non impedisce loro di essere validi alleati quando gli alterchi tra famiglie si accendono come improvvisi fuochi d’estate.
I Van Dort, la famiglia più potente della vallata, è quella che più di tutte gode del favore dei Davis, pronti a riceverli in casa con salamelecchi e inchini.
“Gentili e ben educati” direbbero tutti all’inizio. “Leccaculo!” sarebbe invece l’epiteto che alla fine spontaneamente verrebbe da gridare.
In questa contrada trovano ricetto tutti coloro che mettono al primo posto l’amore, con le sue declinazioni e implicazioni. Generosità, coraggio e lealtà sono le principali virtù; ma queste, quando vengono gonfiate e portate all’estremo, si tramutano in difetti. Pertanto possiamo trovare in questo Sestiere sia un contadino che con bontà aiuta il prossimo offrendo un lauto pranzo, e sia una poveraccia in canna che ha sperperato tutti i suoi averi nell’organizzazione di feste dispendiose.
I colori in cui si riconoscono sono il vermiglio e il castano. Che poi, in fin dei conti, sono la stessa cosa: tutti i marroni sono diverse sfumature del rosso, il colore del cuore per l’appunto.