Aveva gli occhi trasparenti come il cristallo, limpidi come l'acqua più pura, tersi come il cielo in primavera: bastava un suo sguardo per riportare la pace in famiglia, e forse per questo tutti gli Everglot vedevano nella sua persona un punto di riferimento imprescindibile. Possiamo dire che il ruolo di capofamiglia non l'avesse mai voluto, ma che fosse stata una scelta naturale attribuirglielo. Un'imposizione che aveva accolto di buon grado, nel suo cuore così grande. La bontà di Cristallo era così immensa che, con il tempo, chiunque a Swinton avesse bisogno di conforto cercava alla fine rifugio nei suoi occhi e nelle sue parole. Ma, come tutte le schegge di quarzo, anche in Cristallo albergavano molte vene diverse: dubbio, timore, speranza; strade che sapeva percorrere al momento giusto, mantenendo all'apparenza la forza di una roccia, così impassibile. Quando prendeva una decisione potevi giurare che, sebbene in silenzio, avesse valutato tutte le opzioni esistenti, scegliendone una con grande saggezza; le sue decisioni infatti erano definitive, sempre, e Cristallo non tornava mai sui propri passi. Come quella volta in cui la tanto cara famiglia Pirelli coinvolse Cristallo, suo malgrado, in una truffa (o burla, o goliardata, come la chiamano ancora loro) sfuggita a tutti di mano per aver mal calcolato rischi e benefici. I Pirelli se la stavano per vedere davvero, davvero brutta. Ma Cristallo, di fronte al giudice, decise di prendersene interamente la colpa, scagionandoli all'istante. Tutti sapevano che Cristallo, pur potendone uscire senza macchia, aveva mentito per salvare dei cari amici, ma la fermezza granitica del suo volto non lasciò altra scelta che la condanna, nonostante i suoi occhi, incapaci di mentire, gridassero la sua innocenza. Non tutte le decisioni corrette però sono facili da prendere, e talvolta il bene risiede anche nello scegliere il male minore per tutti. Forse è per questo che Cristallo non ha mai inseguito l'amore, campo in cui è così difficile capire come bilanciare il proprio bene e quello della persona amata. Come si può prendere la decisione giusta, se questa ferisce chi ci sta a cuore? E se questa decisione ferisce noi stessi, invece, come si fa? No, l'amore era materia troppo spinosa da dipanare in modo oggettivo, e Cristallo non avrebbe mai corso il rischio di tramutarsi in una scheggia tagliente per qualcuno. Eppure nessuno più di Cristallo, con il suo cuore grande come il mondo, avrebbe meritato di essere amato nel modo più sincero... amato di un amore in cui anche un cristallo abbagliante potesse specchiarsi e sentirsi al sicuro.
[Personaggio ispirato a Karl, dal film “Big Fish - Le storie di una vita incredibile” del 2003]
Hai presente la delusione che si prova quando la persona amata sceglie proprio te, ma per una solida amicizia? Oppure quando l’erba del vicino è sempre più verde?
Ecco, gli Everglot conoscono bene quel senso di amarezza, perché sono campioni - e su questo titolo per una volta possiamo essere tutti d’accordo - nell’arrivare sempre secondi.
E’ risaputo che persino al Palio degli Inganni nessun Everglot è mai salito sul carro dei vittoriosi: un infortunio, una squalifica o un qualsiasi imprevisto erano sempre dietro l’angolo.
Secondi padri fondatori di Swinton, secondo parto plurigemellare più noto della storia della città, secondo posto per la trisnonna al famigerato concorso “Bruttezze in campagna”.
E dall’altra parte, a sfidarli ogni volta, sempre e solo loro: i Davis. La rivalità fra Davis ed Everglot è antica come le pietre del pozzo, e vede ripetersi un copione incessante: nella pesca, nel tiro al piattello, nell’uncinetto… Davis primi, Everglot secondi. In realtà gli Everglot non sono secondi solo ai Davis, sia ben chiaro. Loro sono secondi, e basta. E odiano quelli che arrivano primi. Ma non odiano i secondi. E’ per questo che, fra di loro, gli Everglot non si odiano affatto: sono con grande probabilità la famiglia più unita di tutta Swinton, da sempre.
E’ forse questa la forza misteriosa che li spinge ad affrontare a testa alta il loro malaugurato e ineluttabile destino? Loro si impegnano a fondo in quello che fanno, perché forse basterebbe vincere solo una volta per spezzare la maledizione degli eterni secondi. “Maledizione”. Molti nella famiglia pensano che su di loro gravi proprio una fattura.
Proprio per questo è abbastanza noto che gli Everglot guardino con sospetto i Maitland, la casata alla quale molti anni prima hanno sottratto qualcosa di speciale. Ma questo è un segreto che solo di notte sono soliti raccontare.
La sola famiglia con cui gli Everglot non si sono mai scontrati è quella dei Pirelli. Non solo: i Pirelli si sono dimostrati dei veri e propri mentori, addestrandoli per generazioni intere ad affrontare quella che sarà la loro partita vincente… anche se questa partita (di cosa non si sa) a quanto pare non si è ancora disputata.
Anche i Collins hanno da sempre apprezzato il grande impegno degli Everglot, facendo sempre il tifo per loro, anche in quelle occasioni in cui la vittoria era oltre ogni aspettativa.
Alcune malelingue, riferendosi alla ferrea tenacia e allo spirito combattivo di questa famiglia, dicono che gli Everglot siano secondi - ancora una volta - soltanto al tasso del miele.
In questa contrada trovano ricetto tutti coloro che mettono al primo posto l’amore, con le sue declinazioni e implicazioni. Generosità, coraggio e lealtà sono le principali virtù; ma queste, quando vengono gonfiate e portate all’estremo, si tramutano in difetti. Pertanto possiamo trovare in questo Sestiere sia un contadino che con bontà aiuta il prossimo offrendo un lauto pranzo, e sia una poveraccia in canna che ha sperperato tutti i suoi averi nell’organizzazione di feste dispendiose.
I colori in cui si riconoscono sono il vermiglio e il castano. Che poi, in fin dei conti, sono la stessa cosa: tutti i marroni sono diverse sfumature del rosso, il colore del cuore per l’appunto.