Quando si compone un epitaffio lo si fa con il cuore, scrivendo dolci parole per il defunto che ci ha lasciato.
Non è sicuramente il caso di Linguargentina, il mio Avo, che come mestiere stilava epitaffi e discorsi da declamare in onore del morto di turno al suo funerale. Le sue parole al contrario pare fossero sagaci e sferzanti prese in giro, le quali tuttavia rivelavano sempre la verità su un qualche preciso aspetto. Ecco, possiamo dire che i suoi componimenti spiattellavano i difetti del defunto, quando sarebbe stato meglio lasciare ai posteri memorie più pregiate. Tutti desideriamo essere ricordati, dopo il passaggio della Vecchia Signora velata di nero, per la migliore versione di noi stessi.
Linguargentina sapeva spegnere questo afflato di santità. Chissa perché agiva così...
Dovete sapere che fu sua la mano che vergò l'epitaffio funebre per la vecchia Domitilla Davis quando spirò. Recitava, pensate un po': "Riposa in serenità, Domitilla, che puzzavi più da viva di quanto tu non lo faccia ora da morta."
Questo è l'unico reperto scritto che da Swinton è arrivato nelle mie mani. E, comprensibilmente, fu un grande scalpore. Pare che subito dopo scoppiò una lite furibonda e qualcuno della famiglia Davis lanciò per vendetta una maledizione. Quale fosse nessuno la rammenta, e quando indago più a fondo i miei famigliari abbozzano ricordi frammentati; poi, con la scusa di non ricordare, cambiano argomento. Che diavolo successe? La mia curiosità ha raccolto molte strambe informazioni sul mio Avo, ma non ha ancora trovato la risposta su quel fatto.
Una diceria in particolare mi colpisce. Pare che girasse per le strade di Swinton senza mai sorridere. C'era chi cercava di provocare una risata con battute o altri espedienti, ma ciò che da Liguargentina riceveva erano risposte distaccate e fredde come l’argento. Ed ecco il motivo del suo strano soprannome.
Che lo facesse a causa del suo carattere cupo o per un motivo celato nel suo cuore non ci è dato saperlo. O non ancora.
Tra poco tornerò a Swinton, e passeggiare per i luoghi in cui il mio Avo ha vissuto sarà come leggere la sua anima: potrò capire se era davvero nera come la storia dei Maitland insegna.
[Personaggio ispirato a Mercoledì Addams, della serie tv “Mercoledì” del 2022]
“Occhio, malocchio, guardati le spalle! Scappa, sta arrivando il ladro di farfalle!!” così i bambini di Swinton accoglievano i Maitland al loro passaggio, e con la stessa cantilena le anziane comari si allontanavano di fretta facendosi il segno della croce. La vita dei Maitland non è mai stata una passeggiata leggera e spensierata.
Si dice che la prima Maitland fu l’antica erborista del villaggio. Dilettandosi con unguenti e pozioni scoprì di riuscire, con un abile tocco della mano, a scacciare il malocchio dai più sfortunati: tutti si rivolgevano a lei nei momenti bui, per farsi rimuovere la sfortuna che li perseguitava. Ma più scacciava il malocchio altrui, più aumentava il suo: dal latte appena munto che inacidiva senza apparente motivo, ai cardi cresciuti al contrario nel suo giardino. Lo splendore della sua vita pareva offuscarsi sempre di più. L’erborista ebbe la conferma di aver incautamente portato il malocchio nella sua stirpe quando dette alla luce il suo primogenito: durante il difficile travaglio, il medico si slogò una mano, perse due denti, si azzoppò e, in seguito alla nottata difficile, perse anche tutti i capelli.
Da lì ebbe inizio l’ingloriosa storia dei Maitland, menagrami contro il loro volere, isolati e messi in disparte da chi temeva di essere contagiato dalla loro sfortuna. Non tutti i Maitland si sono però persi d’animo. E’ noto, ad esempio, che alcuni utilizzino la propria malasorte come minaccia a loro favore, in barba ai meno svegli.
Inoltre, si dice che il destino di una loro bebè venne riscritto quando divise per una sola notte la culla con un piccolo Gomes. Ogni parola che in gioventù la bambina pronunciava era sempre segno di buon auspicio, tanto da far credere alla famiglia che le due creature potessero essere state scambiate. Per questo motivo la famiglia Gomes, colpevole di aver sottratto loro una figlia, non è vista di buon occhio.
Tuttavia nessuno li infastidisce quanto gli Everglot. Il primo morto di questa famiglia manca all’appello del cimitero da troppo tempo, e senza dubbio qualcuno di costoro ne ha rubato la salma, impedendo ai Maitland di svolgere il loro lavoro.
Le farfalle durano un giorno e una notte, e i Maitland leggono in questo brevissimo ciclo di vita profondi significati legati alla morte. Sarà forse per questa macabra fascinazione che vantano una lunga tradizione di abilissimi cacciatori di farfalle, nonché la più vasta collezione esistente a Swinton delle medesime. Si dice le abbiano perfino catturate tutte, aiutati dai Collins, che parlando con il vento loro amico riuscivano sempre a sospingerle nelle loro reti al momento opportuno. A Swinton, infatti, ora non ci sono più farfalle, e fra i Maitland si vocifera che - avendole catturate tutte - forse anche la loro metamorfosi stia finalmente per arrivare. Magari, grazie al bacio gentile e avventuroso di uno dei tanto amati Bloom.
Becchini, prefiche, tassidermisti, carbonai… I Maitland hanno sempre avuto un'inclinazione per le professioni affini ai riti funebri, cercando di ricavarsi la loro nicchia nonostante Swinton li tenga in disparte.
Ci sono poi quelle menti creative ed estrose che passano il tempo a riflettere su cosa inventare e come farlo. C’è chi declama una poesia, e chi disegna con il carbone. Che siano bravi e talentuosi per davvero, questa è tutt’altra storia.
Loro ci credono, e questo è quel che basta per appartenere a questo gruppo, capace di prendere i propri rischi. Che poi sappiano superarli senza danni, beh, anche questa è tutt’altra storia.
Giallo e arancione sono le sfumature che amano sfoggiare per distinguersi dagli altri durante il Palio annuale, perché sono i colori più appariscenti e quindi, per loro, i più importanti.