Lo sentite questo rumore di tamburi? E questa melodia che risuona nell'aria? Rilassanti, vero? Ipnotici come un bel massaggio, eseguito con arte e amore. No, non è un gruppo di artisti di strada venuto ad esibirsi al Palio. E' una vecchia registrazione di una cerimonia di guarigione eseguita da Merlin. Proprio perché tutti ritenevano che il suo spirito avesse qualcosa di magico, questo nomignolo aveva finito per appiccicarsi al suo essere, tanto che nessuno più ricordava davvero come si chiamasse. Un dolorino alla schiena che non vi faceva dormire da mesi? L’ansia di pagare un debito vi attanagliava? Lo struggimento per il vostro amore che vi aveva lasciato senza addurre motivazioni plausibili vi logorava? Ebbene: per tutti questi malanni del corpo, del portafoglio e del cuore, Merlin avrebbe avuto sicuramente un rimedio. Come un guru dello yoga paramansa iogananda, sapeva rimettervi in sesto la schiena; come il più fine degli strizzacervelli, era in grado far scomparire le vostre paure e insicurezze; come la più infallibile delle poste del cuore, poteva darvi il consiglio giusto per riconquistare la vostra dolce metà oppure per lasciarvi tutto alle spalle e cercare qualcuno che sapesse apprezzarvi davvero. Aveva sempre la soluzione per tutti, e dopo che aveva fatto quella particolare cosa, o che ti aveva bisbigliato nell’orecchio le sue parole magiche, potevi tornare a casa con un gran sorriso sulle labbra. Certo, ogni magia richiede un prezzo. Quello di Merlin era particolare. Non desiderava denaro o favori, tutto ciò che chiedeva era che tu gli donassi un oggetto che rappresentasse un ricordo felice. Ma occorreva stare attenti a ciò che si sceglieva di concedere, perché, una volta effettuato il dono, anche quella particolare memoria ad esso legata scompariva per sempre dalla mente. A suo dire, però, era comunque un buon affare scambiare un ricordo felice del passato, che non potrà tornare mai più, con un benessere tangibile nel presente. Eppure, se all'inizio gli abitanti di Swinton erano ben disposti a rinunciare a un pezzo di sé, con il tempo ci fu chi pretese di avere indietro il proprio “ricordo felice”. Nessuno saprebbe dire chi fosse. Un giorno si udì Merlin litigare con qualcuno in modo furioso e, quando tutti accorsero per vedere cosa fosse successo, trovarono il povero Merlin strozzato con dei lacci per scarpe. Nella sua bocca era stato messo un biglietto su cui era scritto: "La tua è stata solo una grande menzogna". Il colpevole di tale gesto non venne mai trovato, ma questo omicidio gettò un'ombra sinistra sulla città e sulla fama fino ad allora immacolata di Merlin. Che cosa mai avrà voluto dire l'assassino?
[Personaggio ispirato a Babbo Nachele, dal film “Nightmare Before Christmas” del 1993]
Se voleste ascoltare i discorsi che si fanno dall’altra parte del mondo, non dovreste fare altro che poggiare un orecchio ad un albero (quercia, sambuco o melo, in base alle vostre esigenze, chiaramente) e iniziare a stringerlo finchè le vibrazioni della pianta e le vostre non diventino una cosa sola.
A questo punto, se vi capita di sentire delle voci farsi eco dentro di voi, state pur certi che siete riusciti ad entrare in contatto con qualcuno da qualche parte del mondo.
Se non mi avete capito potete prendere come esempio la famiglia Davis.
Se voleste vedere il vostro futuro, non dovreste fare altro che trovare un grosso portone antico e di legno spesso, prendere una lanterna ad olio accesa almeno un quarto d’ora prima del tramonto, illuminare per tre volte il foro della serratura e poi sbirciare dentro, canticchiando la filastrocca della “notte che sogna”.
Non la conoscete? I Davis la intoneranno volentieri per voi.
Se, invece, aveste il timore che la ragazza che vi piace si invaghisca di Brad (si, quel Brad: moro, bello, occhi verdi…), non dovreste far altro che raccogliere una mela dalla buccia dorata, una farfalla rossa e due ciuffi di erba del mattino, andare al fiume e fare un infuso con gli ingredienti presi, offrirlo a Brad… e poi prendergli la testa e sbattergliela ripetutamente contro i sassi del fiume. Quella ragazza non si invaghirà mai di Brad.
Ecco, forse questo i Davis non lo farebbero mai, ma costoro sono imprevedibili come le onde in tempesta ed è bene non sottovalutarli mai.
Ogni Davis ha il suo modo di vedere il mondo, e state pur tranquilli che non è sicuramente il modo in cui lo vedete voi. Sono tanto affascinanti quanto inquietanti. Ma se ti avvicini a loro con rispetto ti racconteranno le loro fantastiche storie, che dicono di aver collezionato da ogni parte del mondo.
A Swinton tutti hanno contemporaneamente rispetto e timore dei Davis. Tutti, tranne i Gomes. L’amicizia tra le loro famiglie è più che solida da diverse generazioni: è risaputo che l’ottimismo dei Gomes esiste grazie a ciò che i Davis hanno fatto per loro.
Questa famiglia ricca di personalità eccentriche vive la vita un quarto di realtà alla volta, e ognuna di loro è persa nei propri assoluti. Ma anche i Davis sono fatti di carne, di interessi e di divertimenti, e a farne le spese sono sempre e solo i Collins. Quando i Davis si ritrovano tutti assieme pensano sempre un modo diverso e originale per portare scompiglio nella vita di questi malcapitati, che sia tramite la lettura delle rune, un giro di tarocchi sbagliato oppure con un sussurro nei loro sogni. Piccole scaramucce, niente di grave per il momento. Perché lo fanno? Beh, sono i tarocchi di casa a suggerire queste dispettose attenzioni verso i Collins. Così si mormora in giro e così si aggiunge mistero su una casa già bizzarra di suo.
Se c’è un sentimento che nemmeno i loro oracoli sanno decifrare, invece, è quello nascosto nelle occhiatacce che gli Everglot riservano a tutti i Davis.
Sono imperscrutabili. Quando vengono girate le sibille per gettare un occhio sul loro conto, la prima non dà mai nessuna risposta e la lettura diviene distorta. E questa cosa ai Davis non va proprio giù.
Chi pensa che siano soltanto fuori di testa sbaglia di grosso. Lo sanno di essere i più “strani” di tutta Swinton, ma ciò non impedisce loro di essere validi alleati quando gli alterchi tra famiglie si accendono come improvvisi fuochi d’estate.
I Van Dort, la famiglia più potente della vallata, è quella che più di tutte gode del favore dei Davis, pronti a riceverli in casa con salamelecchi e inchini.
“Gentili e ben educati” direbbero tutti all’inizio. “Leccaculo!” sarebbe invece l’epiteto che alla fine spontaneamente verrebbe da gridare.
In questa contrada trovano ricetto tutti coloro che mettono al primo posto l’amore, con le sue declinazioni e implicazioni. Generosità, coraggio e lealtà sono le principali virtù; ma queste, quando vengono gonfiate e portate all’estremo, si tramutano in difetti. Pertanto possiamo trovare in questo Sestiere sia un contadino che con bontà aiuta il prossimo offrendo un lauto pranzo, e sia una poveraccia in canna che ha sperperato tutti i suoi averi nell’organizzazione di feste dispendiose.
I colori in cui si riconoscono sono il vermiglio e il castano. Che poi, in fin dei conti, sono la stessa cosa: tutti i marroni sono diverse sfumature del rosso, il colore del cuore per l’appunto.