Non che sul conto di Promessa si conoscesse molto. Tutto ciò che si sa è che, nonostante la giovane età, riuscì a ricoprire un ruolo di spicco e di comando per parecchi anni a Swinton; che avesse un'unica spalla sulla quale appoggiarsi che era quella di Argento; che fosse la più giovane mente a guidare la famiglia Van Dort. Si dice che gli anni in cui fu "capofamiglia" il patrimonio dei Van Dort raddoppiò. I raccolti furono più generosi, nelle miniere di famiglia vennero trovati giacimenti di diamanti. Non aveva l'abitudine di perdersi in tante parole, e sembra che quando prometteva qualcosa riusciva sempre a mantenerlo.
Pareva che tutto sorridesse a Promessa, che finì per essere la figura più invidiata del paese, tanto che le malelingue presero a sparlare alle sue spalle, insinuando la voce che dietro la sua fortuna si nascondesse un oscuro segreto. Si credeva che in cambio dell’oro avesse venduto l’anima di chi amava al Diavolo. Proprio così! Aveva un amore che teneva segreto: sembrava così felice in quel tempo che tutta Swinton aveva creduto che potesse convolare a giuste nozze. Ma per volere del fato (o del Diavolo?) un giorno tutto cambiò. E al posto del suo sguardo innamorato comparve la sua esagerata fortuna, e di quella che doveva essere la sua dolce metà non si seppe più nulla. A chi domandava rispondeva sempre: “Rimarrà dentro il mio cuore per sempre, ma non potrà mai essere al mio fianco”.
Diciamo che io sono stato particolarmente fortunato ad essere un suo discendente.
Non ho mai capito quanto ci fosse di vero o di falso in tutto questo. Un giorno ebbi una risposta da una lettera scritta di suo pugno, trovata in un cassetto della scrivania. Peccato che il tempo e le lacrime l’avessero consumata tanto da renderla quasi illeggibile.
"Mio caro e unico amore perduto, non passa giorno che io non pensi a te e ai pochi momenti felici trascorsi insieme. Li sento ancora presenti, vividi come mai, come nessun giorno della mia vita è stato, è e sarà.
Avrai ciò che vorrai ma giammai dimenticherai, così mi disse.
E io mi domando: ho veramente ciò che voglio? Di te mi resta solo questa co____ nella quale è racchiusa la tua anima. Avrò cura di lei proprio come se fossi tu, e tu abbi cura di quel br_______tto che ti regalai come segno del mio a____ che ___ ine.
Ho peccato di superbia, forse? Ho sacrificato la mia vita e la tua perché il nome Van Dort non venga mai dimenticato. P____ e puoi, amore mio. Ti prometto che non avrò mai nessun altro amore __________ di te.”
L'amore e il potere... c'è chi sceglie l'uno, e chi sceglie l'altro. Promessa sembrava avere scelto il secondo ed aver condannato il primo per sempre, legandolo però a sé con un invisibile ed indissolubile nodo.
[Personaggio ispirato a Barkins Bittern, dal film “La sposa cadavere” del 2005]
Più antica di Swinton è solo la famiglia Van Dort, una vera e propria istituzione. Si dice, nei racconti perduti nel tempo, che abbiano origini austroungariche e che discendano proprio da quel famoso ramo cadetto di quella tal famiglia nobiliare. Altri racconti invece vorrebbero che la Famiglia Van Dort discenda proprio dal famoso compositore Franz Schubert. Se siano solo leggende non ci è dato saperlo, ma tali voci sono sempre motivo di grande vanto all’interno della famiglia.
Della storia recente sappiamo che l’antico fondatore di questa casa, tale V. Van Dort, era un povero ma ambizioso pastore, attento alle opportunità che la vita gli poneva davanti. Un giorno, mentre stava portando al pascolo le sue pecore, si imbatté in un appezzamento di terreno che reputò fin da subito eccezionale, situato poco distante dal piccolo villaggio di Swinton. Questo terreno, un tempo di proprietà della famiglia Collins, era stato lasciato a se stesso ed era considerato inutile dalla gente del posto. Tuttavia, V. Van Dort vide il potenziale nascosto sotto l’aspetto cadente e inselvatichito, e se ne innamorò, acquisendo il terreno per pochi spiccioli. Una transazione che avrebbe cambiato per sempre il corso della storia della famiglia Van Dort, il cui fondatore non sapeva che il pozzo che di lì a poco sorse su quella terra sarebbe diventato una fonte importante per la ricchezza e la prosperità di tutta Swinton.
Certo, l’affare così importante per questa famiglia non ha di certo lasciato solo strascichi positivi. Il rapporto tra i Collins e i Van Dort si incrinò terribilmente: da allora i membri di una e dell’altra famiglia faticano a guardarsi addirittura in faccia per un semplice saluto, ed è evidente che i Collins preferiscono guardarsi le scarpe pur di non vedere negli occhi un Van Dort.
Con il passare del tempo, la famiglia Van Dort fiorì grazie all’acume dei suoi componenti. Il loro nome divenne sinonimo di ricchezza, opulenza… e di doti molto particolari. L'essenza magica emanata dalla terra e dal pozzo stesso, infatti, conferì ai Van Dort incredibili capacità. Ogni generazione che nasceva era dotata di talenti straordinari, che gli enigmatici personaggi di questa famiglia sfruttavano per esercitare la propria influenza sul mondo circostante, per preservare i segreti e mantenere la propria posizione di potere in città.
Questo è ben risaputo in casa Davis, i cui membri non perdono mai occasione per omaggiare e ringraziare i Van Dort. I Davis sono sempre pronti a riceverli in casa con salamelecchi e inchini. “Gentili e ben educati” direbbero tutti all’inizio. “Leccaculo!” sarebbe invece l’epiteto che alla fine spontaneamente verrebbe da gridare.
Non venerati, non temuti, ma ammirati dalle altre famiglie del villaggio, nel corso degli anni i membri della famiglia Van Dort rimasero saldamente custodi della terra e del pozzo. Tuttavia, con il passare del tempo divennero sempre più solitari e riservati, avventurandosi raramente al di fuori delle mura della loro dimora.
E pare che anche le loro grandi doti si siano affievolite sempre di più. Una prova di questo pare sia stata la vendita di quella strana bussola ai Pirelli, per un nonnulla poi! Si dice che quella bussola punti verso un luogo magico, eppure fu venduta dai Van Dort senza neanche pensarci troppo… e forse alcuni di loro, proprio per questo scambio, ora si stanno mangiando le mani.
Tutte le anime ambiziose, scaltre, astute e capaci di avere polso hanno scelto la strada di questa contrada. E come biasimarli? L'appartenere a questo gruppo assicurava loro ruoli di spicco nel paese. Come il Sindaco, per l’appunto. Ma anche borgomastro, sceriffo, giudice, tesoriere e persino capotreno, se mai un treno fosse passato da lì.
Questo Sestiere abbonda di autorevolezza e di saggezza, ma anche di scorbutica arroganza.
Le Piccate Lingue nel giorno del Palio degli Inganni vestono di azzurro e di blu per lo più, per ricordare i colori del cielo che sta in alto su tutto e su tutti.