Gli uomini quando passano a miglior vita sembrano sempre così annoiati... che male c'è quindi a voler ridare loro un'espressione più serena per l'ultima volta? Non è forse un modo per onorare il loro ricordo, per dare dignità alla morte? Certo, non tutti in passato hanno apprezzato il tocco di Mascara. Una volta, ad esempio, quando tolsero il sudario per dare a Mr. Everglot l'ultimo saluto, la vedova svenne alla vista di quel clown pasticciato. Mascara si stupì: avrebbero davvero preferito vedere il grugno incupito di quel vecchiaccio, piuttosto che un rinnovato, ampissimo sorriso? Certo, aveva forse esagerato un po' con i colori, e nel trasporto il suo capolavoro si era discretamente sciolto, ma non c'era nulla di male nella sua opera! A ben ricordare, il suo amore per il trucco iniziò molto, molto indietro nel tempo. Mascara truccava le sue bambole di pezza, per renderle simili ai suoi amichetti. Beh, simili... simili a modo suo. I dettagli che aggiungeva erano sempre molto... particolari. Diceva che le truccava dando loro il volto che immaginava avessero davvero le persone. Lo faceva con gioia, non c'era nulla di male in quel suo hobby. Poi però aveva iniziato a truccare anche le statue che adornavano i giardini dei vicini, causando non poco spavento. Su consiglio di Manetta dovette smettere, per evitare guai, ma non perse mai l'interesse per il maquillage, iniziando a truccare le persone. Si sforzava di sottostare alle richieste che venivano fatte, ma che pizza... tutti volevano sempre la stessa cosa: risultare "canonicamente belli". Mai veramente unici e particolari. Che frustrazione! Ci fu un caso emblematico, quando Mascara accettò un lavoro per un matrimonio: la sposa, quel giorno, chiese specificatamente a Mascara di aiutarla ad apparire al meglio nel giorno delle sue nozze. Era una cittadina mancata da Swinton per lungo tempo, tornata in paese per sposarsi nel suo luogo del cuore, e si fidava così tanto del suo talento che non volle nemmeno osservarsi allo specchio prima di percorrere la navata: le bastava guardare la scintilla di fierezza negli occhi di Mascara per sapere di essere in quel momento assolutamente stupenda. Lo sposo tuttavia non fu dello stesso avviso, visto che scappò a gambe levate, i capelli ritti in testa e bianchi come la neve, pensando di aver condotto all'altare un cadavere. Così Mascara, alla fine, trovò il suo spazio là dove tanti non osavano mettere piede, e si inventò un lavoro assai bizzarro, per quanto necessario: ridare ai morti un'ultima ritoccatina, un tocco di vita in più prima di essere calati nella fossa. D'altronde ormai aveva capito che se la cavava benissimo nel rendere i vivi assai simili ai morti con solo qualche tocco di cipria, e forse con i morti sarebbe successo l’esatto contrario! Sai, a Mascara non è mai importato cosa dicesse la gente... quel lavoro alla fine era diventato tutta la sua vita, la sua più grande fonte d'orgoglio. Si sentiva a suo agio con la morte, tanto da desiderare che questa giungesse più spesso a Swinton, per avere più tele bianche da dipingere. Credeva fortemente nel proprio talento e sapeva che il suo stile un po' inquietante sarebbe stato prima o poi ammirato e ricercato da tutti, come una griffe d'alta moda. Conservo ancora i suoi bozzetti in soffitta, alcuni sono davvero inquietanti... li vuoi vedere?
[Personaggio ispirato a Miss Argentina, dal film "Beetlejuice - Spiritello porcello" del 1988]
“Occhio, malocchio, guardati le spalle! Scappa, sta arrivando il ladro di farfalle!!” così i bambini di Swinton accoglievano i Maitland al loro passaggio, e con la stessa cantilena le anziane comari si allontanavano di fretta facendosi il segno della croce. La vita dei Maitland non è mai stata una passeggiata leggera e spensierata.
Si dice che la prima Maitland fu l’antica erborista del villaggio. Dilettandosi con unguenti e pozioni scoprì di riuscire, con un abile tocco della mano, a scacciare il malocchio dai più sfortunati: tutti si rivolgevano a lei nei momenti bui, per farsi rimuovere la sfortuna che li perseguitava. Ma più scacciava il malocchio altrui, più aumentava il suo: dal latte appena munto che inacidiva senza apparente motivo, ai cardi cresciuti al contrario nel suo giardino. Lo splendore della sua vita pareva offuscarsi sempre di più. L’erborista ebbe la conferma di aver incautamente portato il malocchio nella sua stirpe quando dette alla luce il suo primogenito: durante il difficile travaglio, il medico si slogò una mano, perse due denti, si azzoppò e, in seguito alla nottata difficile, perse anche tutti i capelli.
Da lì ebbe inizio l’ingloriosa storia dei Maitland, menagrami contro il loro volere, isolati e messi in disparte da chi temeva di essere contagiato dalla loro sfortuna. Non tutti i Maitland si sono però persi d’animo. E’ noto, ad esempio, che alcuni utilizzino la propria malasorte come minaccia a loro favore, in barba ai meno svegli.
Inoltre, si dice che il destino di una loro bebè venne riscritto quando divise per una sola notte la culla con un piccolo Gomes. Ogni parola che in gioventù la bambina pronunciava era sempre segno di buon auspicio, tanto da far credere alla famiglia che le due creature potessero essere state scambiate. Per questo motivo la famiglia Gomes, colpevole di aver sottratto loro una figlia, non è vista di buon occhio.
Tuttavia nessuno li infastidisce quanto gli Everglot. Il primo morto di questa famiglia manca all’appello del cimitero da troppo tempo, e senza dubbio qualcuno di costoro ne ha rubato la salma, impedendo ai Maitland di svolgere il loro lavoro.
Le farfalle durano un giorno e una notte, e i Maitland leggono in questo brevissimo ciclo di vita profondi significati legati alla morte. Sarà forse per questa macabra fascinazione che vantano una lunga tradizione di abilissimi cacciatori di farfalle, nonché la più vasta collezione esistente a Swinton delle medesime. Si dice le abbiano perfino catturate tutte, aiutati dai Collins, che parlando con il vento loro amico riuscivano sempre a sospingerle nelle loro reti al momento opportuno. A Swinton, infatti, ora non ci sono più farfalle, e fra i Maitland si vocifera che - avendole catturate tutte - forse anche la loro metamorfosi stia finalmente per arrivare. Magari, grazie al bacio gentile e avventuroso di uno dei tanto amati Bloom.
Becchini, prefiche, tassidermisti, carbonai… I Maitland hanno sempre avuto un'inclinazione per le professioni affini ai riti funebri, cercando di ricavarsi la loro nicchia nonostante Swinton li tenga in disparte.
Ci sono poi quelle menti creative ed estrose che passano il tempo a riflettere su cosa inventare e come farlo. C’è chi declama una poesia, e chi disegna con il carbone. Che siano bravi e talentuosi per davvero, questa è tutt’altra storia.
Loro ci credono, e questo è quel che basta per appartenere a questo gruppo, capace di prendere i propri rischi. Che poi sappiano superarli senza danni, beh, anche questa è tutt’altra storia.
Giallo e arancione sono le sfumature che amano sfoggiare per distinguersi dagli altri durante il Palio annuale, perché sono i colori più appariscenti e quindi, per loro, i più importanti.