Ah, si, si... c'è una scatola, piena di mostrine e medaglie di sopra, da qualche parte. Non so perché le abbiano conservate, dopotutto. Mi ricordo ci fosse anche una vecchia fotografia, dove Manetta con orgoglio sfoggiava la divisa nuova, appena ricevuto il diploma... vedi se la trovi.
Ah, sai, aveva avuto da sempre la passione per combattere il crimine! Ha iniziato aiutando il fornaio a scoprire chi rubasse le torte appena sfornate poste sul davanzale a raffreddare: aveva da poco iniziato a camminare sulle sue gambe e già inseguiva i criminali. Sognava una vita piena di emozioni, di passione ed elettricità, in puro spirito Bloom. Inseguimenti, appostamenti, e tutto il resto. Sapessi i salti di gioia quando ricevette la lettera d'ammissione all'Accademia! Diploma con massimo dei voti e stretta di mano di tutta la commissione.
Stava per partire in direzione dell'alto comando della Capitale, quando beh... allo sceriffo di Swinton venne un coccolone. Duro, uno stoccafisso, a causa di una mentina andatagli di traverso. E quindi Manetta decise di restare in paese e prendere il suo posto. Ma, sai, una cittadina come Swinton non è certo teatro di grandi crimini... La sua scrivania era spesso e volentieri vuota, sempre linda e impeccabile, ma vuota. I casi, quando c'erano, erano piccoli e Manetta li risolveva con una facilità quasi beffarda. Una multa, un rimprovero, l'ennesima richiesta di scuse da parte dei Maitland per gli scherni a loro rivolti.
Poco a poco la scintilla nei suoi occhi, quel fuoco d'avventura, si affievolì. Iniziò a cercare brividi altrove, fino ad approdare nella banda degli Amici del Piedone. Diceva di volersi infiltrare per smascherarli, ma da quando ne ingrossò le fila le bricconate di quegli squinternati sembrarono riuscire ancora meglio. Se chiedevi a Manetta, però, non vi era alcun dubbio sulla buona fede dei suoi amici: tutti dei santi, dal primo all'ultimo. E intanto, gli anni passavano, e ogni anno a Manetta giungeva una medaglia per l'ottimo lavoro svolto a Swinton: primo sceriffo a non aver attuato una condanna per un anno intero, primo sceriffo senza casi da risolvere a dimostrazione dell'ordine impeccabile vigente a Swinton. Le medaglie si accumulavano sempre più dentro alla scatola, e Manetta amava sempre meno il suo ruolo, divenuto encomiabilmente noioso.
Sai, si racconta che Manetta ,nella fretta di prendere il treno dopo il diploma, non avesse rispettato la tradizione di baciare un Maitland prima di imbarcarsi nella propria avventura... Che sia stata questa la causa della sua vita piatta, iniziata con quella fatale morte che ha allontanato fortuna e gloria? Se fosse così, penso che Manetta non avrebbe più dimenticato di baciarne uno con trasporto, o magari di portarseli tutti all'altare!
[Personaggio ispirato a Ichabod Crane, dal film “Il mistero di Sleepy Hollow” del 1999]
"Non esiste al mondo creatura con la bocca più grande di un Bloom. E io ho incontrato l’Abominevole Capodoglio Bianco una volta."
Beatrice B. Bloom.
Gentili membri soci fondatori del The Explorers Club.
Sono qui a scrivervi per presentare ufficialmente la mia richiesta di iscrizione all’albo delle Notabiles Familiae la famiglia Bloom.
Conoscete la storia delle indivisibili scimmie Titi del Perù? Oppure sapete come le Cascate Rovesciate della Baia di Fundy risalgono la corrente in Canada? Chi vi scrive Io ignora, ma sicuramente questa famiglia ne sa molto di più. E se vi capiterà di essere invitati da loro ad assaggiare un raro e costosissimo caffè prodotto dagli elefanti thailandesi di Chiang Saen, magari potrete chiederglielo.
Il primo incontro è avvenuto nelle foreste di Ranthambore alla ricerca della leggendaria tigre del Bengala. Grazie alla loro abilità e alla loro esperienza, i Bloom sono riusciti a condurmi in una delle avventure più straordinarie della mia vita. La vista di quel magnifico felino che si muoveva con grazia tra gli alberi è stata un'esperienza che porterò nel cuore per sempre. Così come ricorderò il modo in cui hanno convinto l’animale a uscire dal suo nascondiglio: posando a terra un pasticcio di carne appena sfornato.
Non solo deserti e savane nella loro vita. Ogni Bloom che si rispetti è soprattutto abile a cavalcare tavole imbandite. Questa famiglia è conosciuta in lungo e in largo per il suo insaziabile appetito: cibo, fama, amore e avventure. Sono individui eccentrici, sempre alla ricerca di esperienze nuove ed eccitanti, spinti da un'insaziabile curiosità che sembrano avere nel sangue e che sono pronti a condividere con il prossimo sfoderando il loro ammaliante sorriso.
Già la capostipite della famiglia, infatti, l’antenata Beatrice B. Bloom, è stata un’esploratrice leggendaria, conosciuta in tutto il mondo per aver partecipato alla decennale spedizione di Napoleone in Egitto. Si narra che che in quell’occasione diede alla luce il suo primogenito in un sarcofago egizio poiché, presa com’era dall'esplorazione di una antica tomba, si dimenticò di essere incinta e al nono mese di gravidanza.
I loro antenati ci hanno lasciato un'eredità di esplorazione senza precedenti.
Purtroppo però, con il passare del tempo, l'insaziabile appetito della famiglia Bloom per la cucina superò di gran lunga quello per le avventure.
Sono sempre meno i membri di questa famiglia che partono alla ricerca dell’ignoto.
Chi ne soffre di più sono alcuni compaesani dei Bloom: i Maitland.
Si racconta che un giovane membro della nostra amata famiglia, poco prima di partire per l’esplorazione del Circolo polare artico, abbia avuto il coraggio di baciare una Maitland pubblicamente, dichiarandole il suo amore, sfidando la credenza popolare che potesse portar sfortuna. Lui poi è tornato dalla sua avventura in modo glorioso, con la cartografia più completa che si sia mai fatta di tutto il continente. Riuscì a tracciare persino un’intricata rete di fiumi sotterranei. Da qui il detto (e la tradizione tutt’ora in voga): “non c’è viaggio o ardita avventura per un Bloom che possa iniziare senza un bacio targato Maitland.”
E se ogni viaggio comincia con un bacio, finisce sempre con una cena a casa Gomes: più dell’ottimismo, infatti, i Gomes amano le storie di avventura.
Certo, i più maligni sostengono che le abilità dei Bloom non siano tutte farina del loro sacco e che ci sia dietro la magia. Ma voi non date retta, sono quei mascalzoni dei Pirelli a mettere in giro certe voci. Mi permetto di chiamarli così perché i Bloom mi hanno raccontato certe storie su quelli lì. Tutto ebbe inizio con l’acquisto di una dozzina di paia di scarponi da escursione dalla famiglia Pirelli, che si rivelarono essere fatti di scorza di zucca, lasciando tutta la spedizione a piedi nudi alle falde del Kilimanjaro.
Ma eccomi qui a divagare raccontandoVi dei rapporti tra le famiglie di questa piccola città di nome Swinton… che sciocco! E’ che la passione dei nostri beniamini per la loro terra natale supera le bellezze di tutte le meraviglie del mondo messe insieme. E forse è proprio lì che nasce la forza di questa famiglia.
Se non credete alle mie parole, venite a vedere con i vostri occhi. E permettetemi di fare un brindisi alla famiglia Bloom, agli avventurieri e ai curiosi che ci mostrano che il cibo va oltre il semplice nutrimento, che l'avventura è il sale della vita e che la curiosità ci spinge a scoprire e a sognare. Che il loro spirito e la loro passione possano continuare a guidarci in un mondo di delizie inesplorate.
Salute alla Famiglia Bloom!
Sempre vostro,
Howard Kingsley, Ricercatore emerito dell’ Explorers Club.
Tutte le anime ambiziose, scaltre, astute e capaci di avere polso hanno scelto la strada di questa contrada. E come biasimarli? L'appartenere a questo gruppo assicurava loro ruoli di spicco nel paese. Come il Sindaco, per l’appunto. Ma anche borgomastro, sceriffo, giudice, tesoriere e persino capotreno, se mai un treno fosse passato da lì.
Questo Sestiere abbonda di autorevolezza e di saggezza, ma anche di scorbutica arroganza.
Le Piccate Lingue nel giorno del Palio degli Inganni vestono di azzurro e di blu per lo più, per ricordare i colori del cielo che sta in alto su tutto e su tutti.